
Allarme per questi cracker: cosa hanno rivelato i test - Melodicamente.com
Questi test hanno rivelato un quadro davvero preoccupante per questi famosissimi cracker: scatta l’allarme per la salute.
I cracker sono diventati uno degli snack più amati e consumati sulle tavole italiane. Pratici e versatili, possono essere gustati da soli, accompagnati da formaggi, salumi o utilizzati come base per aperitivi e stuzzichini.
Tuttavia, dietro la loro croccantezza si nascondono anche insidie che potrebbero mettere a rischio la salute dei consumatori. Recenti analisi condotte dalla rivista svizzera K-Tipp hanno messo in luce risultati preoccupanti riguardanti la presenza di pesticidi e altre sostanze potenzialmente nocive in alcuni dei cracker più noti sul mercato.
Allarme per questi cracker famosissimi: cosa dicono i test
La rivista K-Tipp ha commissionato un’indagine approfondita a un laboratorio specializzato, il Dr. Wirts + Partner di Kiel in Germania. Sono stati analizzati dodici diverse varietà di cracker a base di cereali, esaminando vari parametri cruciali. Tra questi, il contenuto di fibre alimentari, la quantità di grassi, la presenza di residui di pesticidi, il livello di acrilammide e la presenza di tossine da muffa. Quest’ultimo aspetto, fortunatamente, non ha mostrato anomalie nei campioni analizzati. I risultati hanno evidenziato una netta distinzione tra cracker integrali e quelli realizzati con farina bianca.
I cracker integrali si sono dimostrati superiori, con un contenuto di fibre circa dieci volte maggiore rispetto a quelli bianchi e una minore quantità di grassi. Inoltre, i cracker integrali non presentavano residui di pesticidi, a differenza di molti cracker di farina bianca. Su dodici prodotti esaminati, solo quattro hanno ricevuto una valutazione positiva. Il “Bio Original Spelt” di Dar-Vida Naturaplan ha conquistato il primo posto grazie al suo elevato contenuto di fibre, bassa quantità di grassi e totale assenza di pesticidi. Questo è un risultato significativo considerando che una dieta ricca di fibre è fondamentale per la salute, contribuendo a prevenire malattie come il diabete e problemi cardiovascolari.

Tra i risultati più allarmanti c’è il posizionamento dell’iconico cracker TUC, che ha occupato l’ultimo posto della classifica. Questo prodotto ha mostrato un contenuto di grassi superiore ai 20 grammi per 100 grammi e una presenza di acrilammide che, sebbene rimanesse entro i limiti legali svizzeri, si avvicinava pericolosamente alla metà del limite consentito. Inoltre, sono stati rilevati residui di sostanze chimiche come deltametrina, sospettata di interferire con l’equilibrio ormonale, e piperonilbutossido, che può essere dannoso per reni e fegato.
Al penultimo posto si sono classificati i Gran Pavesi, che hanno mostrato una bassa presenza di acrilammide, ma sono stati penalizzati per la rilevazione di pirimifosmetile, un pesticida potenzialmente dannoso nel lungo termine, e per un contenuto di fibre simile a quello del pane bianco.
I risultati del test K-Tipp offrono importanti indicazioni per i consumatori. È consigliabile optare per cracker integrali, naturalmente più ricchi di fibre e generalmente meno contaminati da sostanze nocive. Controllare sempre l’etichetta per valutare il contenuto di grassi e preferire prodotti biologici per limitare l’esposizione a pesticidi e sostanze chimiche. Infine, è utile variare il consumo di snack per limitare l’assunzione di sostanze indesiderate, assicurandosi di non affidarsi sempre allo stesso tipo di prodotto.