
La contaminazione da PFAS e TFA(www.melodicamente.com)
L’idea di bere acqua minerale naturale, pura e proveniente da fonti incontaminate è profondamente radicata nella nostra cultura.
Recenti analisi hanno rivelato una realtà preoccupante: la presenza di sostanze chimiche pericolose nelle acque minerali. Un test condotto dal magazine svizzero K-Tipp ha messo in luce la contaminazione di diverse marche di acqua minerale, suscitando allarme tra consumatori e esperti del settore.
Il test ha coinvolto 15 marche di acqua minerale, di cui 13 provenienti dalla Svizzera e 2 dalla Francia. Sorprendentemente, ben 12 di queste acque contenevano tracce di acido trifluoroacetico (TFA), una sostanza chimica derivante dalla degradazione dei PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche). Queste sostanze sono sempre più sotto attenzione per il loro potenziale impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente. Il TFA è noto per la sua stabilità, rendendo difficile la sua rimozione attraverso metodi di filtraggio convenzionali.
Tra le acque analizzate, Evian e Vittel sono risultate completamente prive di contaminazione, mentre le più contaminate sono state Henniez e Valser, con livelli rispettivamente di 0,9 e 0,55 microgrammi per litro di TFA. Questi risultati sollevano interrogativi sulla sicurezza delle acque minerali e sulla qualità di alcune delle marche più diffuse.
L’analisi in Italia
Un’analisi simile condotta in Italia dall’associazione di consumatori Il Salvagente ha testato 18 marchi di acqua minerale, rivelando risultati allarmanti. Solo quattro delle acque testate, ovvero Panna, San Benedetto Ecogreen, Evian in vetro e Fonte Essenziale, sono risultate completamente prive di pesticidi. Le restanti 14 acque contenevano tracce di fitofarmaci, sollevando interrogativi sugli effetti cumulativi di tali contaminazioni, specialmente su categorie vulnerabili come donne in gravidanza e bambini.
Le autorità italiane e svizzere non hanno ancora stabilito limiti specifici per il TFA e per alcuni pesticidi, nonostante le evidenze crescenti richiedano un’azione immediata. Gli esperti suggeriscono che per proteggere la qualità delle acque minerali, è fondamentale prevenire l’ingresso di sostanze tossiche nell’ambiente. Questo richiederebbe una revisione radicale delle politiche agricole, industriali e ambientali, un compito complesso e difficile da realizzare.

In risposta alle preoccupazioni, Mineracqua ha dichiarato che le acque analizzate nel test K-Tipp non sono italiane, ma esclusivamente francesi e svizzere. Tuttavia, la questione della contaminazione da pesticidi nelle acque minerali italiane rimane aperta e merita attenzione. La crescente evidenza scientifica suggerisce che la situazione è più preoccupante di quanto affermato.
La lotta contro la contaminazione da PFAS e pesticidi nelle acque minerali è un tema cruciale e di grande attualità, che richiede un coinvolgimento attivo da parte dei consumatori, delle istituzioni e delle aziende. È fondamentale che i cittadini siano informati e consapevoli riguardo alla qualità delle acque che consumano, per poter fare scelte più sicure e salutari.