Led Zeppelin, tra risate ed amarcord si raccontano da David Letterman

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Led Zeppelin | © Danny Martindale/Getty Images

In onda ieri 4 Dicembre alle 23.23 su Rai5, la replica dello show di David Letterman ha ospitato i Led Zeppelin in un incontro durato una ventina di minuti circa tra risate ed amarcord. Svoltasi lo scorso 3 Dicembre tramite il canale americano CBS, la puntata ha visto protagonisti i 3 membri ancora in vita Robert Plant, Jimmy Page e John Paul Jones e non sono mancati i riferimenti all’amico John Bonham nonchè qualche battuta circa la recente nomina al Kennedy Honors Center da parte del Presidente Barack Obama sia ai Led Zeppelin (ma anche allo stesso David Letterman). L’ilarità che suscita Letterman si unisce allo spirito di una delle più grandi rock band che la storia abbia conosciuto, scherzano e si prendono in giro ma nel frattempo si raccontano.

Come consuetudine, dall’Ed Sullivan Theatre di New York, David Letterman presenta il suo show che il 3 Dicembre scorso ha ospitato i Led Zeppelin. Un incontro sublime, spezzato dall’ironia mai scontata di Letterman e quell’alone di mistero che avvolge i tre membri degli Zeps, risate ed amarcord. Qualche battuta d’introduzione per introdurre il tema centrale dello show: l’onorificenza ricevuta dal Presidente Barack Obama ai Kennedy Honors Center che quest’anno ha visto premiato sia i Led Zeppelin che lo stesso David Letterman cui si unisce l’attore Dustin Hoffman, il bluesman Buddy Guy e la ballerina russa Natalia Marakova.

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Led Zeppelin | © Danny Martindale/Getty Images

Letterman continuamente si chiede cosa abbia spinto il Presidente Obama a concedergli tale onorificenza, promettendo al pubblico che nel tempo libero avrebbe indagato su tutta la questione. Di contro, a John Paul Jones seduto proprio al suo fianco Letterman chiede se anche nel loro paese d’origine avessero già ricevuto un premio così ambito: la risposta è stata un secco “No!”. Stesso copione (non scontato, però) circa il tema della Londra a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, per quanto concerne i musicisti che hanno influenzato la musica dei Led Zeppelin: da Buddy Guy (conosciuto tramite i suoi dischi da Jimmy Page e Jeff Beck ai tempi del college) passando per i musicisti del Delta del Mississipi (come ha modo di testimoniare Robert Plant), fino alla parentesi Rolling Stones, Beatles, Cream ed altri che dominavano la scena musicale dell’epoca: l’ironico Jones dice: “Perchè esistevano altre band all’epoca?”

L’unica parentesi prevedibile è rappresentata dalla domanda circa il perchè della decisione di porre fine all’esperienza degli Zeppelin dopo la morte improvvisa di John Bonham: l’onere spetta a Jimmy Page che senza tanti giri di parole si lascia rapire dal flusso di ricordi, di come lo stesso Bonham aveva la capacità di improvvisare anche durante le prove o il sound-check. Impossibile sostituirlo proprio per la sua caratteristica distintiva dietro le “pelli”, impossibile oltremodo far imparare tutto ad un qualsiasi altro batterista.

La parole infine a David Letterman che ironizza su come possano cambiare le persone con il passare del tempo. Per l’occasione mostra al pubblico una foto scattata ai membri degli Zeppelin durante la cerimonia ai Kennedy Honor Center tenutasi alla Casa Bianca, mettendola a paragone con una foto che immortala la band al completo con camicia sbottonata sulla pista d’atterraggio dinanzi al loro aereo personale, quando erano giovani e strafottenti.

Si chiude in bellezza con la parentesi del “Celebration Day” che li ha visti protagonisti il 10 Dicembre 2007 alla O2 Arena di Londra, con una richiesta di più di 20 milioni di biglietti e riproposto in sala cinematografica per una notte lo scorso 17 Ottobre. Nel frattempo ne è stato tratto un DVD già nel mercato discografico da cui sono stati estratti due video ufficiali: quello di “Kashmir” e l’ultimo “Black Dog”.

 

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