Ligabue: “Campovolo 2.0 3D” cronaca di un evento

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Ligabue_foto di Jarno Iotti

Quattro sale di un multisala straripanti fan arrivati da ogni parte d’Italia, cori da stadio, danze “da seduti” (ma solo perchè si era al cinema costretti nelle poltroncine). Della proiezione in anteprima del docu-film-concerto di Ligabue “Campovolo 2.0 3D si può parlare solo come di un grande evento, di una festa esplosa come una febbre fin dalle prime ore della mattina e che ha visto più di 400 ragazzi arrivati a Roma da Milano, Bologna, Firenze, Napoli e uniti dalla stessa grande passione per la musica di Luciano Ligabue.

Ligabue foto di Jarno Iotti b
Ligabue| © Jarno Iotti

Ligabue, il racconto di Campovolo2.0

Molti di quei ragazzi erano a Campovolo, arrivati magari giorni prima a Reggio Emilia, con tende, sacchi a pelo, pronti ad accaparrarsi i primi posti sotto il palco dopo ore sotto il sole. Quella stessa allegria, quella stessa voglia di stare insieme, si respirava ieri sera a Roma. E se al cinema era questa l’atmosfera, immaginiamo quale fosse il clima a Reggio Emilia, a Campovolo, quel 16 luglio 2011 quando il rocker si esibì davanti a 120 mila fan, accorsi per assistere alla serata conclusiva del tour Campovolo 2.0.

Prima della proiezione ecco arrivare sotto il maxi schermo lo stesso Ligabue e tutta la sua band, compreso il fido manager e il responsabile del suo fan club. Poche parole per spiegare quello che di lì a pochi minuti le centinaia di ragazzi avrebbero visto sul grande schermo in tre dimensioni. “Vederlo in 3D è la cosa più vicina al riviverlo che io abbia mai visto“, così ha commentato il Liga il film. E non possiamo che essere d’accordo con lui. Ad un certo punto l’immersione dentro lo schermo è totale, complice il 3D ed un audio potente e cristallino, e ci rendiamo presto conto di non essere seduti nelle poltroncine del cinema, ma siamo lì in mezzo a quei ragazzi, alziamo anche noi le mani e cantiamo a squarciagola, “Ci sei sempre stata“, “I duri hanno due cuori“, “Piccola stella senza cielo“, “Quella che non sei“, “Il meglio deve ancora venire“, “I ragazzi sono in giro“, “Marlon Brando è sempre lui“, “Urlando contro il cielo“…

Alla fine dell’ora e mezza di grande concerto, inframmezzato da spezzoni in cui conosciamo meglio l’uomo Ligabue, la sua città, i suoi amici, spontaneo è salito un “no!” di disappunto dalla sala. Troppo poco è durato il concerto, troppe canzoni sono state eliminate, ma soprattutto è troppa la voglia di continuare a stare insieme, ad alimentare il sogno e la speranza. Sarà per il prossimo concerto. Il Liga è sempre lì. Come tutti i suoi fans.

In chiusura, invitandovi ad andare al cinema, vi ricordiamo che proprio oggi è uscita la registrazione integrale del concerto che Ligabue ha tenuto a Campovolo: 32 brani (oltre 150 minuti di musica), tra cui tre inediti: “M’Abituerò”, “Sotto Bombardamento” e “Ora e Allora“.

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