
Perché il mal di schiena si manifesta al risveglio? (www.melodicamente.com)
Svegliarsi con un fastidioso mal di schiena al mattino è un’esperienza comune che può compromettere l’inizio della giornata.
Il fisioterapista Michele Esteri approfondisce le cause di questo disturbo e suggerisce come affrontarlo efficacemente, mentre gli ultimi studi medici evidenziano il ruolo cruciale dei dischi intervertebrali e della postura notturna.
Il dolore lombare mattutino è spesso legato a molteplici fattori interconnessi. Tra le cause principali troviamo le problematiche muscolari, dovute a contratture o infiammazioni provocate da allenamenti errati o troppo intensi. I muscoli più coinvolti sono i muscoli paravertebrali lombari, fondamentali per il sostegno della colonna vertebrale, e i muscoli del grande e medio gluteo, che influenzano la biomeccanica del bacino. Anche l’ileo-psoas, muscolo profondo spesso trascurato, se accorciato a causa della sedentarietà, può provocare tensione e dolore lombare. Infine, la rigidità degli ischiocrurali aumenta la trazione sul bacino, causando compensi dolorosi alla schiena.
Un altro fattore da considerare è l’allenamento incompleto o scorretto. Esercizi come squat, affondi, stacchi da terra (deadlift) o addominali eseguiti senza una tecnica adeguata o senza riscaldamento aumentano il rischio di lombalgia. Anche la postura adottata durante la giornata incide notevolmente: stare molte ore in piedi con scarpe inadatte o seduti in modo scorretto davanti al computer favorisce una postura errata che si ripercuote anche durante la notte, irrigidendo la muscolatura lombare.
Ulteriori ricerche dell’ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) spiegano che al mattino la colonna vertebrale è più alta di 1-2 centimetri rispetto alla sera grazie al riempimento notturno dei dischi intervertebrali, veri e propri ammortizzatori idraulici. Questo gonfiore provoca una tensione sulle strutture muscolari e legamentose, rendendo la schiena più rigida e vulnerabile al dolore, specialmente se si resta immobili a letto a lungo.
Come affrontare la lombalgia mattutina: rimedi e prevenzione
È fondamentale distinguere tra un semplice dolore muscolare e segnali di patologie più severe. Michele Esteri raccomanda, in presenza di un dolore persistente, accompagnato da formicolii, debolezza o dolore irradiato alle gambe, di consultare tempestivamente uno specialista come un medico di base, fisiatra, ortopedico o fisioterapista per un’accurata diagnosi e un piano terapeutico personalizzato.
Il trattamento più efficace prevede generalmente il mantenimento del movimento e una graduale attività fisica mirata. Un corpo ben allenato è più resistente alle tensioni, ma è cruciale rispettare i propri limiti, prediligendo esercizi che rafforzano il core (i muscoli addominali e della schiena) senza sovraccaricare la zona lombare. L’attenzione alla tecnica e al recupero post-allenamento è indispensabile per evitare ricadute.
Contrariamente a quanto si pensa, trascorrere troppo tempo a letto non aiuta il mal di schiena, anzi può rallentare la guarigione. La schiena, infatti, si mantiene in salute con il movimento e la variazione frequente delle posizioni. In caso di dolore acuto, si consiglia di utilizzare cuscini per trovare la posizione più confortevole, alternando il dormire sul fianco, a pancia in su o a pancia in giù, senza forzare la postura naturale.
Per quanto riguarda materasso e cuscino, l’ideale è un materasso di media consistenza che sostenga il corpo senza essere troppo rigido o troppo cedevole, accompagnato da un cuscino che mantenga il collo allineato con la colonna vertebrale, evitando flessioni eccessive o rotazioni forzate.

La lombalgia, o mal di schiena, è tra i disturbi muscolo-scheletrici più diffusi al mondo, colpendo circa il 40% della popolazione almeno una volta nella vita. Può essere classificata in acuta (meno di 6 settimane), sub-cronica (6-12 settimane) o cronica (oltre 12 settimane). Le cause sono spesso multifattoriali e non sempre individuabili con precisione: da problemi muscolari e posturali a condizioni più gravi come ernia del disco, artrosi lombare o sacroileite.
Gli studi epidemiologici mostrano che la lombalgia inizia tipicamente tra i 20 e i 40 anni, con un’incidenza maggiore nelle persone tra i 40 e gli 80 anni. Fattori di rischio includono obesità, fumo, stress, cattive condizioni fisiche, posture scorrette e insufficiente riposo notturno. Anche le donne in gravidanza sono particolarmente soggette a lombalgia, a causa delle modifiche posturali e del baricentro.