I Muse donano attrezzature musicali alla Plymouth University

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Matthew Bellamy
Matthew Bellamy | © Karl Walter

I Muse hanno donato 15.000 sterline per attrezzature musicali alla Plymouth University. L’università ha commentato il gesto dicendo che è stato “meravigliosamente generoso”. Il trio di Teignmouth ha deciso di aiutare gli studenti universitari mettendogli a disposizione strumenti musicali in grado di poter approfondire la musica. Il professor David Coslett, nonché presidente della Facoltà delle Arti, ha precisato che ritiene questo gesto davvero meraviglioso e ha anche aggiunto che l’università è orgogliosa di essere associata ad una band come i Muse, dato il loro significato ingente alla musica contemporanea e anche al loro collegamento con il South West e l’università. Ecco le parole rilasciate da Coslett: “We are proud to be associated with the band, given their significant contribution to contemporary popular music and their links to the South West and the University.”

Matthew Bellamy
Matthew Bellamy | © Karl Walter

Un portavoce dei Muse ha commentato il gesto cercando di riportare il significato voluto dalla band ossia quello di essere orgogliosi e lieti di offrire strumenti che vogliono essere d’ispirazione agli studenti e in grado quindi di creare grande musica.

Come abbiamo già prontamente scritto, i Muse sono ritornati al lavoro per il seguito di “The Resistance”, targato 2009, proprio il mese scorso. Nel mese di agosto, il bassista Christ Wolstenholme ha detto che la band era davvero molto desiderosa di iniziare il processo di scrittura e, conseguente registrazione del nuovo prodotto discografico.

Il trio inglese non ha bisogno di presentazioni, essendo una delle band più amate degli ultimi anni ma, visto che questa generosa donazione è ricollegata proprio alle loro origini, è pertinente ripercorrere brevemente la loro storia. Il trio, composto da Matthew Bellamy, voce, chitarra e pianoforte, Dominic Howard alla batteria e Christopher Wolstenholme al basso e ai cori, prima di fondare i Muse appartenevano a band diverse anche se, le loro origini geografiche si riconducono tutte a Teignmouth, Devon. Molto del successo dei Muse si deve alle loro fantastiche ma anche fantasiose performance live; vincitori di diversi premi, la carta vincente della band è sempre stata quella di osare e soprattutto sperimentare nuove vie musicali.

La cittadina di Teignmouth, famosa in particolar modo proprio per essere la patria dei Muse, ancora una volta deve molto alla formazione visto l’ingente donazione elargita. Ricordiamo che i membri della band lasciarono l’università proprio per dedicarsi completamente alla carriera musicale che si materializzò, dopo alcuni EP iniziali nel primo grande disco “Showbiz”, nel 1999. Etichettati da subito come Britpop, gli anni seguenti vedono i Muse allontanarsi da questa visione per approdare ad “Origin of Symmetry”, per molti il capolavoro dei Muse, che mostra la doppia faccia della formazione ossia il lato romantico accostato a quello maggiormente rock e duro.  Dopo due anni di distanza, nel 2003, esce “Absolution” che, seppur si porta con sé un grande consenso di pubblico getta qualche perplessità nei fan che si aspettavano un lavoro diverso dalla formazione. “Absolution”, però, si dimostra essere un album molto positivo per i Muse: piovono contratti discografici e un nuovo tour che vede la formazione come headliner del festival di Glastonbury.

Questo evento emozionò molto la band e, lo stesso Matt disse che fu: “ll miglior concerto della nostra vita, il massimo livello di affermazione mai raggiunta”. La strada dei Muse, comunque, è ben tracciata e Matt e soci nel 2006 pubblicano “Black Holes & Revelations”. Il paragone con i Radiohead è sempre ben fisso e presente ma i Muse mostrano di avere personalità all’interno di una scena britannica dalla stampa molto critica ma anche molto pressante. Ultimo prodotto discografico presentato al pubblico, “The Resistance”, targato 2009. Il lavoro dei Muse è, a mio avviso, molto discutibile ma, questa non è sede per recensioni ma semplicemente di sintesi della loro storia musicale. “The Resistance” è un disco-tentativo di mostrare cosa si nasconde dietro ad una band da sempre amante dei contrasti: dalle melodie U2 si passa ai territori dei Depeche Mode per poi cambiare ancora in una miscela che, seppur assuma caratteri sperimentali non convince.

Cosa ci si aspetta dal nuovo disco dei Muse? Al momento non vi sono dettagli a riguardo ma, le attese sono già molto alte sia dei fan accaniti della formazione ma anche, semplicemente, per gli amanti delle melodie inglesi. Non ci resta che attendere nuove notizie a riguardo e, intanto, assegnare un punto positivo ai Muse per questa donazione davvero benfatta.

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