Pino Daniele, l’ultimo saluto con “Je sto vicino a te”

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Pino Daniele, "Je sto vicino a te" - Ph. © Angelo Moraca

Pino Daniele nel ricordo degli amici, nelle emozioni del pubblico, nella malinconia di un vuoto incolmabile. Pino Daniele nelle parole di “Je sto vicino a te”. Questo il tema scelto per festeggiare il suo sessantesimo compleanno, un giorno speciale per quello che fu – all’anagrafe – Daniele Giuseppe, nato a Napoli il 19 Marzo 1955. Ci salva la melodia, il resto non conta. La consapevolezza che solo lei può alleggerire questa confusione, solo lei può aiutare a mandar giù questo magone che non ci lascia andare. Lei, la musica. La “sua” musica.

Pino Daniele, "Je sto vicino a te" - Ph. © Angelo Moraca
Pino Daniele, “Je sto vicino a te” – Ph. © Angelo Moraca

 

Apre le danze Nello Daniele, intonando le note di “Je sto vicno a te” con Giovanni Guarracino alla chitarra e Tony Cercola alle percussioni. L’imbarazzo iniziale lascia il posto alla poesia con “Mareluna” lo show continua. Prima Peppe Lanzetta, amico d’infanzia (e di banco) di Pino Daniele, che recita uno scritto “buttato giù di getto alle 3 stanotte”. Poi Francesco Baccini “l’unico straniero sul palco stasera” – scherza – piano e voce e parole di una canzone composta da lui, dedicata a Pino Daniele perché “oramai Pino è come Fabrizio (De Nadrè, ndA) si canta dappertutto”.

“Quando” cantata dal pubblico, tutta. Tutto. Con religiosa attenzione a non sbagliare le parole, trovando la giusta intonazione. “Lazzari Felici” con Eugenio Bennato fa da preludio a “Bella ‘mbriana” in una versione completamente ri-arrangiata dal cantautore, poi “Anna verrà” e “Voglio ‘o mare” con Petra Montecorvino che si unisce alla band. Lo scrittore Maurizio De Giovanni fa il suo ingresso in scena con un discorso breve ma conciso, a ritmo sincopato: “Poche persone riescono a toccare il cuore di questa città. Questa città è una cava, come una cassa armonica, con i suoi vicoli paralleli, come le corde di una chitarra. Hai fatto tuoi i suoni di Napoli, li porterai sempre con te”. 

Teresa De Sio scandisce la voce sulle note di “Quanno Chiove” proprio sul quel palco che un anno fa (con)divise con Pino Daniele. Stesse parole, stesse note, stessa canzone. Prima dei saluti finali, l’atmosfera si scalda con Enzo Avitabile, tra aneddoti e la poesia di “Terra Mia” tratta dall’omonimo primo album di Pino Daniele. C’è tempo ancora per “E’ ancora tiempo” suonata con Nello Daniele e “Sona Mo'”, questa volta con la band al completo.

Come da rito, il concerto si chiude sulle note di “Yes I Know My Way”, ma questa è una strada in salita oggi che non c’è più la colonna sonora di un’intera generazione. Ciao, Guagliò!

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