I Cure incantano il Primavera Sound, con un live di tre ore. Reportage

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The Cure
The Cure | © Neilson Barnard/Getty Images

Bisogna ammettere che quest’anno, il San Miguel Primavera Sound 2012 non era iniziato nei migliori dei modi: prima l’annullamento della partecipazione di Bjork, poi quella dei Melvins proprio in corsa di festival a cui sono susseguiti dei piccoli cambiamenti di scaletta, per quanto riguarda l’orario delle esibizioni.

Qualche difficoltà iniziale coperta, però, ancora una volta dalla musica e, il Primavera Sound ogni anno viene vissuto come uno dei Festival europei con una delle atmosfere più coinvolgenti. Ricordiamo che fra pochi giorni ci sarà il festival Optimus Primavera Sound che verrà messo in atto dal 7 al 10 Giugno, esso è ritenuto una specie di alter ego portoghese proprio del Primavera Sound.

Il Primavera Sound, ha come punto assolutamente favorevole la splendida location di Barcellona, un festival sul mare ma non situato in qualche località sperduta, magari con un paesaggio da favola ma scomoda da raggiungere, esso si trova proprio nel cuore di una delle città più amate a livello europeo ma non solo. I concerti da segnalare sono molti e, noi, cerchiamo di proporvi quelli che hanno convinto maggiormente. Il posto d’onore del festival, però, va a loro, alla band di Robert Smith e soci che hanno incantato ed estasiato tutto il pubblico del festival.

I Cure hanno portato sul palco uno show di ben tre ore, entusiasmando i presenti con una scaletta che ha attinto da tutto il longevo repertorio della formazione; Robert Smith dimostra lo smalto di un tempo, dimostra di avere il suo pubblico stretto in pugno, dimostra di avere la costanza, classe e capacità di mantenere uno show strepitoso dall’inizio alla fine e, non per un’ora ma per ben tre ore di concerto. Ovviamente, seppur i palchi previsti dal Primavera Sound erano più di uno, la maggior parte delle persone si sono affollate attorno al palco che ha visto salire i Cure, headliner di alcuni importanti festival dell’estate e, che abbiamo la possibilità di vedere presto in Italia  a Milano (HJF) e a Roma (Rock in Roma).

The Cure
The Cure | © Neilson Barnard/Getty Images

Barcellona, oltre che per il Primavera Sound vero e proprio si è animata anche per altri concerti, alcuni gratuiti; manifestazioni proprio nei giorni limitrofi a quelli del festival che quest’anno, come abbiamo detto, ha avuto una partenza piuttosto in sordina, con non poche critiche da parte dei fan. Il pubblico, infatti, non ha proprio gradito l’annullamento del concerto di Bjork, molti di essi, infatti, si sarebbero recati al Primavera Sound solo ed esclusivamente per lei e, l’organizzazione ha dato la possibilità di rimborsare il ticket.

Vivendo il festival da vicino, si è notato anche un afflusso minore, complice la crisi internazionale e, la Spagna non sta di certo messa meglio dell’Italia, complice una concorrenza non certo da sottovalutare, complice una organizzazione che è sembrata più matura e che ha permesso dunque di gestire meglio degli scorsi anni tutta la parte del settore gastronomico e di circolazione del pubblico. Si respira un clima favoloso in quel del Parc del Forum, palchi che affollano la zona piena di gente che è lì per vivere la musica in tranquillità, per vivere la musica come momento di passione e di relax, complice un cielo azzurro che si immerge in un mare ancora più azzurro.

Si menzionano gli ottimi live dei Death Cab For Cutie, dei XX che però hanno la caratteristica che piacciono o non piacciono immediatamente e, quindi, i pareri dei presenti sono stati molto variegati a riguardo, si passa poi ai Refused segnalati anche loro come un ottimo show, pogo continuo in quel di Barcellona e caldo alle stelle. Otto palchi con tanta, tantissima musica e un incoronamento che va tutto per i Cure, una band che continuamente regala emozioni agli adoranti fan e, dopo tre ore di show commovente, le lacrime di gioia erano ben visibili su molti dei presenti al festival spagnolo. Un festival comodo da raggiungere dall’Italia, un festival emozionante, solare, situato a due passi dal centro di Barcellona, un festival che ogni volta dimostra di essere fra i migliori a livello europeo, superando le difficoltà organizzative di cui purtroppo siamo ben consci esistere nel mondo della musica.

Concludendo, ricordiamo che sulla scia del Coachella, anche il Primavera Sound ha messo a disposizione uno streaming per seguire parte dell’evento. Ciò che è stato reso disponibile è solo una piccola parte di tutto lo show ma, ha permesso ai fan che non si sono potuti recare al Primavera Sound di vivere, almeno in parte, la magia di Saint Etienne, Wild Beasts, Neon Indian, passando per Afrocubism, Wavves, The Cure, toccando The Afghan Whigs, Wilco e Refused. Un appuntamento da segnalare già per il 2013, il risultato è assicurato.

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