
Quando scatta il blocco dei rimborsi nel modello 730(www.melodicamente.com)
L’Agenzia delle Entrate ha confermato sul proprio sito ufficiale le modalità e le condizioni che regolano il diritto al rimborso fiscale.
Il riconoscimento e l’erogazione di tali rimborsi non sono immediati né automatici, poiché sono previsti specifici controlli preventivi da parte dell’Amministrazione finanziaria volti a verificare la correttezza e la coerenza dei dati dichiarati.
Il rimborso si configura in presenza di un credito a favore del contribuente, derivante da detrazioni o deduzioni spettanti, da importi IRPEF trattenuti in eccesso dal datore di lavoro, da pagamenti doppi o errati, oppure da sentenze o ricorsi favorevoli in controversie con il Fisco. Tuttavia, l’erogazione del rimborso è subordinata a verifiche mirate che hanno l’obiettivo di evitare pagamenti indebiti. Tali controlli si focalizzano su anomalie come spese detraibili troppo elevate rispetto al reddito dichiarato o mancanza di documentazione giustificativa del credito d’imposta.
I controlli sono disposti discrezionalmente dall’Agenzia delle Entrate, basandosi su un’analisi approfondita dell’affidabilità del contribuente e del rischio fiscale. In base all’articolo 5, comma 3-bis del Decreto Legislativo n. 175/2014, la verifica è obbligatoria quando l’importo del rimborso supera i 4.000 euro. In questi casi, il rimborso viene “congelato” e non erogato direttamente dal datore di lavoro o dall’INPS, ma soltanto successivamente e a seguito del completamento delle procedure di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria.
È importante sottolineare che il termine massimo per l’erogazione del rimborso, anche in presenza di controlli, è fissato dal legislatore entro sei mesi dalla scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Se durante i controlli emergono irregolarità o errori, il contribuente può ricevere una comunicazione di irregolarità o, nei casi più gravi, una sanzione.
Nuove soglie e procedure di compensazione con debiti fiscali
Una novità di rilievo, introdotta dal Decreto Riscossione (Dlgs n. 110/2024) e applicabile ai rimborsi relativi al periodo d’imposta 2024, riguarda l’abbassamento della soglia di attivazione dei controlli preventivi: ora, se il rimborso supera i 500 euro, comprensivi di eventuali interessi, l’Agenzia delle Entrate deve effettuare verifiche specifiche per accertare se il beneficiario abbia debiti fiscali iscritti a ruolo ancora non saldati, anche dopo la notifica delle cartelle esattoriali.
Se dalla verifica emergono debiti pendenti, viene applicata la seguente procedura:
- L’Amministrazione finanziaria notifica al contribuente una proposta di compensazione, invitandolo a utilizzare il credito d’imposta risultante dalla dichiarazione per estinguere, totalmente o parzialmente, il debito iscritto a ruolo;
- Il contribuente ha 60 giorni dalla notifica per accettare o rifiutare la proposta;
- In caso di rifiuto, il credito d’imposta, pur potenzialmente rimborsabile, viene “congelato” e messo a disposizione dell’Agente della Riscossione (AdeR), che entro il 31 dicembre dell’anno successivo potrà avviare azioni esecutive per il recupero del debito.
Questa nuova disciplina mira a semplificare e rendere più efficiente il recupero dei crediti fiscali, evitando che vengano erogati rimborsi a contribuenti con debiti fiscali pendenti.

Il recente Dlgs n. 110/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 7 agosto 2024 ed entrato in vigore l’8 agosto, rappresenta una riforma significativa del sistema nazionale della riscossione, promuovendo maggiore efficienza, trasparenza e semplificazione delle procedure. Tra le novità introdotte si segnalano:
- Pianificazione annuale dell’attività di riscossione, con razionalizzazione dei crediti per codice fiscale e coinvolgimento della Conferenza Unificata per le riscossioni regionali e locali;
- Introduzione del meccanismo di discarico automatico dei crediti inesigibili entro il quinto anno dall’affidamento, con possibilità di discarico anticipato in specifiche condizioni come procedure esecutive in corso o accordi di crisi;
- Norme per il riaffidamento dei carichi, che consentono la ripresa dell’attività di recupero in presenza di nuovi elementi reddituali o patrimoniali del debitore;
- Rafforzamento dei controlli sul recupero crediti e definizione delle responsabilità dell’Agente della Riscossione;
- Norme per la tutela dei contribuenti, come la necessità della notifica preventiva della cartella di pagamento prima di avviare l’esecuzione forzata nei confronti dei coobbligati solidali;
- Modifiche alla disciplina della compensazione tra rimborsi e debiti iscritti a ruolo, semplificando l’erogazione dei rimborsi in presenza di crediti non saldati.