
Cosa si nasconde dietro la fidelity card del supermercato - melodicamente.com
Chi può mai immaginare cosa si cela dietro la così conveniente fidelity card dei supermercati? È qualcosa di sconvolgente.
Perché i supermercati propongono sconti esclusivamente a chi sottoscrive una tessera fedeltà? Un interrogativo che, dietro una scelta apparentemente semplice, rivela un meccanismo complesso e strategico basato sui big data. Andrea Nuzzo, fondatore della nota pagina Facebook “Sii come Bill” e oggi attivo su YouTube con analisi critiche sull’attualità, ha recentemente spiegato in un video virale le ragioni profonde di questa pratica commerciale.
La tessera fedeltà come strumento per raccogliere dati preziosi
Lo sconto ricevuto al supermercato in cambio della tessera non è una mera promozione a favore del cliente, ma un investimento mirato a raccogliere informazioni dettagliate sulle sue abitudini di acquisto. Ogni passaggio della tessera alla cassa genera una mole significativa di dati che raccontano non solo quali prodotti vengono acquistati con regolarità, ma anche i gusti personali e le fasce orarie preferite per fare la spesa.
Come sottolinea Nuzzo, “non si tratta solo di nome, cognome o indirizzo e-mail, ma di big data: informazioni massicce, dettagliate e interconnesse che descrivono cosa facciamo, quando, come e dove”. Nel 2025, queste informazioni rappresentano un patrimonio di valore superiore all’oro, poiché consentono alle aziende di profilare con estrema precisione il consumatore.

Il concetto di big data è diventato fondamentale in molteplici settori, dal marketing al retail, fino alla logistica. Questi dati nascono dall’analisi dei nostri comportamenti digitali: ogni clic, acquisto e preferenza lascia traccia. A questi si aggiungono i metadati, ovvero informazioni collaterali che descrivono il contesto delle azioni digitali, ad esempio l’ora dell’acquisto, il dispositivo utilizzato o il giorno della settimana in cui si effettua un ordine.
Questi dettagli permettono alle aziende di non limitarsi a conoscere i propri clienti, ma di anticiparne le decisioni future, mettendo in atto strategie di marketing estremamente efficaci e personalizzate. Il matematico britannico Clive Humby aveva già definito nel 2006 i dati come “il nuovo petrolio”, un’affermazione che oggi, quasi vent’anni dopo, è diventata una verità consolidata nel mondo della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e dei colossi digitali.
Lo sconto come strategia di investimento e marketing predittivo
L’offerta di uno sconto, come ad esempio i 10 euro di sconto sul primo ordine offerti dalle app di food delivery, non è un gesto di generosità ma un investimento strategico. Con questa iniziativa, le piattaforme acquisiscono dati preziosi su dove viviamo, cosa mangiamo, quando effettuiamo gli ordini e quanto spendiamo. Questi elementi permettono di costruire un profilo dettagliato che alimenta offerte personalizzate e promozioni mirate, aumentando la probabilità di fidelizzazione del cliente.
Analogamente, la scelta di consultare il menù di un ristorante esclusivamente tramite QR code non è solo una questione di praticità o igiene, ma una modalità che consente ai ristoratori e alle piattaforme digitali di raccogliere dati sul comportamento dei clienti: orari di maggiore affluenza, piatti più scelti e durata della permanenza, informazioni preziose per ottimizzare le strategie commerciali.
Ogni volta che utilizziamo la tessera fedeltà o interagiamo con sistemi digitali, alimentiamo una banca dati che non serve solo a generare buoni sconto, ma soprattutto a costruire modelli predittivi di comportamento d’acquisto. Questo sistema di marketing predittivo consente alle aziende di anticipare le nostre esigenze e proporre offerte su misura, incrementando così la spesa e la fidelizzazione nel lungo periodo.
Lo sconto è, dunque, una leva che nasconde una strategia sofisticata: ci attira con vantaggi immediati, ma in cambio le aziende ottengono un patrimonio di dati che permette loro di conoscere e influenzare le nostre scelte future con precisione.