
L'andamento dei prezzi e le differenze territoriali(www.melodicamente.com)
Nel contesto economico attuale, emerge una concreta opportunità di risparmio grazie al bonus supermercato.
Nel 2024, nonostante un rallentamento dell’inflazione rispetto agli anni precedenti, i costi della spesa rimangono una voce significativa nel bilancio familiare italiano. La variazione media dei prezzi è stata dell’1,2%, ma le oscillazioni si manifestano in modo diverso a seconda della tipologia di supermercato e della regione.
I supermercati tradizionali hanno registrato un aumento medio del +1,7%, seguiti dagli ipermercati con +1,6%. Al contrario, i discount hanno mantenuto una stabilità notevole, con incrementi contenuti allo 0,25%, e in alcuni casi hanno addirittura praticato ribassi mirati su prodotti molto richiesti.
Dal punto di vista geografico, si conferma una netta spaccatura: nelle regioni del Nord Italia, generalmente con un reddito medio più elevato, la spesa alimentare risulta più contenuta rispetto al Centro e al Sud, dove i prezzi sono mediamente più alti e l’impatto sul reddito familiare più pesante. Questo scenario sottolinea l’importanza di scegliere con cura il punto vendita per massimizzare il risparmio.
Dove risparmiare davvero: i risultati dell’indagine nazionale
Un’indagine condotta tra il 4 e il 31 marzo 2024 ha coinvolto 1.140 punti vendita distribuiti in 65 città italiane, raccogliendo oltre 1,4 milioni di prezzi su 126 categorie di prodotto, dall’alimentare alla cura della persona, fino al cibo per animali. La metodologia utilizzata ha preso in considerazione solo i prezzi effettivamente praticati sugli scaffali, incluse le promozioni in corso, garantendo così un confronto oggettivo e trasparente.
I risultati dell’indagine evidenziano differenze sostanziali tra le catene e i negozi, con un potenziale risparmio annuo fino a 3.400 euro acquistando gli stessi prodotti nei punti vendita più convenienti. Una cifra che equivale a una vera e propria “tredicesima” o, in termini concreti, a sei mesi di spesa gratis.
Tra gli ipermercati e supermercati, le catene che si sono distinte per convenienza sono Famila Superstore, Bennet e Carrefour, variando in base alla tipologia di spesa e ai prodotti di marca. Per quanto riguarda i discount, spiccano per i prezzi più bassi le insegne In’s e Lidl, che non solo hanno mantenuto la competitività, ma in alcuni casi hanno ridotto ulteriormente i prezzi rispetto all’anno precedente.

Tra le catene più economiche, Famila si conferma un punto di riferimento per molti consumatori italiani. Fondata nel 1984 e parte del gruppo Selex, conta oggi 257 punti vendita in 12 regioni italiane, suddivisi in quattro formati: Famila Market (supermercati di quartiere), supermercati tradizionali, Famila Superstore e IperFamila. La presenza più forte si registra in regioni come Veneto (71 negozi), Lombardia (68) ed Emilia-Romagna (62).
La strategia di Famila si basa non solo su prezzi competitivi ma anche sulla valorizzazione dei fornitori locali, un elemento che contribuisce a mantenere prezzi contenuti e un’offerta di qualità. La rete di Famila include anche punti vendita riconvertiti o ridenominati per rafforzare il legame con il territorio, come i negozi Mercatò in Liguria e Piemonte.
Come ottenere il bonus supermercato e massimizzare il risparmio
Il bonus supermercato rappresenta un’opportunità concreta per le famiglie italiane di abbattere significativamente la spesa annua. Presentando la carta fedeltà al momento del pagamento, è possibile accumulare fino a 3.000 euro di credito da utilizzare direttamente in cassa, un incentivo che può coprire fino a sei mesi di acquisti.
Questo strumento, insieme alla selezione attenta del supermercato in base alle offerte e ai prezzi reali, costituisce una strategia efficace per contrastare l’aumento dei costi e gestire meglio il bilancio familiare. La scelta del punto vendita non è più una semplice abitudine, ma un vero e proprio elemento di pianificazione economica.