
Metodi classici e moderni per l’effrazione di abitazioni (www.melodicamente.com)
Nell’attuale scenario di crescente insicurezza domestica, è fondamentale rimanere aggiornati sulle nuove tecniche dei ladri.
In particolare, nel primo semestre del 2025 si è registrato un incremento del 15% dei furti in casa, con un aumento particolarmente significativo in regioni come Lombardia, Sicilia e Campania, specialmente nelle aree urbane e periferiche.
Conoscere i metodi più recenti e tradizionali adottati dai malviventi permette infatti di prevenire intrusioni indesiderate, proteggendo non solo i beni materiali ma anche l’incolumità personale.
I ladri continuano a sfruttare i punti più vulnerabili di un’abitazione, ovvero porte e finestre. L’effrazione tradizionale si realizza con strumenti quali piede di porco, cacciaviti o trapani, che in alcune situazioni sono anche silenziosi per non attirare l’attenzione. Tuttavia, emergono anche tecniche più subdole come quella dello spioncino svitato: i malviventi rimuovono lo spioncino delle porte blindate creando un foro attraverso cui inseriscono un cavo flessibile con uncino per azionare la maniglia dall’interno. È importante sottolineare che questa tecnica non funziona se la porta è chiusa a chiave.
Tra le tecniche di scassinamento silenzioso, sempre più diffuse sono:
- Il lock-picking, che utilizza strumenti semplici come graffette metalliche ma richiede abilità manuale per manipolare la serratura senza lasciare segni.
- Il key bumping, che consente di aprire serrature con cilindro europeo tramite una chiave modificata detta “bumping key” e un martello per azionarla con colpi precisi.
- Le chiavi bulgare, particolari grimaldelli in grado di replicare il profilo delle chiavi per serrature a doppia mappa senza dover smontare la serratura.
Tecniche di monitoraggio e nuove strategie di intrusione
I ladri non si limitano all’effrazione immediata ma spesso adottano metodi per valutare preventivamente la presenza o meno degli abitanti. Tra queste tecniche si annoverano:
- L’applicazione di colla su stipiti o all’interno delle serrature per verificare se la casa è stata aperta successivamente. Se la colla rimane intatta, l’abitazione è presumibilmente vuota.
- L’utilizzo di segni codificati lasciati su porte o citofoni per indicare informazioni utili alla banda, come abitudini dei residenti o l’accessibilità della casa.
- Il metodo tradizionale della lastra di plastica o tessera rigida fatta scorrere tra porta e stipite per aprire la porta se non è chiusa a chiave.
Negli ultimi tempi si sono affermate nuove modalità di effrazione:
- L’uso di una calamita molto potente per far girare la chiave all’interno della serratura o farla cadere.
- La realizzazione di un piccolo forellino nel legno della porta all’altezza della maniglia, dove inserire un cilindretto metallico per sbloccare la serratura.
Inoltre, non bisogna sottovalutare che ladri sempre più “acrobatici” possono accedere a balconi, terrazzi o cantine anche di appartamenti ai piani alti, sfruttando tetti e appigli.

L’Arma dei Carabinieri suggerisce alcune regole base per ridurre il rischio di furti:
- Non lasciare mai la chiave nascosta in luoghi ovvi come sotto lo zerbino.
- Evitare di lasciare porte o finestre aperte o socchiuse, anche per brevi assenze.
- Nascondere gli oggetti di valore in posti non scontati, evitando di lasciarli in vista.
- Non comunicare sui social network o tramite segreterie telefoniche l’assenza prolungata dalla casa.
- Collaborare con i vicini per creare una rete di controllo reciproco.
- Installare sistemi di antifurto collegati a centrali operative per una risposta rapida.
- Illuminare sempre bene le zone d’ingresso e i punti bui.
- Utilizzare dispositivi per simulare la presenza in casa durante assenze prolungate, come accendere luci da remoto.