Auguri a Jim Morrison, il Re Lucertola

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L’8 dicembre 1947 nasceva  in Florida quello che sarebbe divenuto il leader indiscusso dei The Doors: Jim Morrison.

Un incontro con il compagno di università Ray Manzarek diede vita al gruppo più controverso della storia del rock, che poco più tardi si completò con l’ingresso  del  chitarrista Robby Krieger e del batterista John Densmore.

Icona  del rock  che con la sua musica è andato oltre gli anni di una  sola generazione,  Jim Morrison morì il 3 luglio 1971 a soli 27 anni nella vasca da bagno della sua casa di  Parigi dove si era trasferito per cercare di smettere di bere e per  dedicarsi solo alla poesia. Mai del tutto  chiarita la causa della morte: i documenti ufficiali parlano di un arresto cardiaco, ma molti biografi hanno sostenuto che si sarebbe trattato di  un’overdose. Jim è sepolto nel famoso cimitero del Père Lachaise nella capitale francese.

A distanza di molti anni il nome di Morrison è ricordato ancora dai fan di allora e dalla nuove generazioni, grazie a brani che sono  unanimemente considerati classici del rock: Light My Fire, Riders on the Storm solo per citare quelli forse più noti.

Nel 2007 “Woman in the Window”, una poesia inedita scritta dal leader dei  The Doors poco prima di morire, è stata messa in musica: il brano è stato utilizzato come colonna sonora della campagna Global Cool, che punta a ridurre le emissioni di carbonio nell’atmosfera;  il testo racconta l’avvertimento che un angelo fa all’umanità circa le sue azioni.

Ed è di qualche giorno fa la divulgazione degli atti relativi ad un arresto di Morrison, avvenuto nel  1963 a Tallahassee per guida in stato di ebbrezza e atti osceni in luogo pubblico. Annessa agli atti anche una foto inedita di un Jim Morrison 19enne: capelli decisamente corti che ne mostrano una immagine diversa da quella che tutti noi abbiamo in mente.

Nel 2011 uscirà nelle sale “When you’re strange” del regista Tom DiCillo: un documentario che racconta  attraverso filmati d’epoca un altro volto del Re Lucertola, quello più intimo,  lontano da fan osannanti.

Il mio unico intento era di descrivere Jim, e il resto del gruppo, nel modo più veritiero.Sono state dette tante di quelle cose su Jim Morrison e sui Doors. Ci si muove fra superstizioni, leggende e sciocchezze plateali. Credo che siano evidenti il rispetto e l’ammirazione che nutro per Jim e gli altri. Le immagini nelle quali mi sono immerso per due anni mi hanno offerto uno scorcio incredibilmente intimo su ciascuno di loro. Trovo molto più interessante Jim Morrison come essere umano che come dio o demonio“- dice il regista.

Tutto questo al quasi quarant’anni dalla morte di Jim Morrison, come segno che la musica può rendere immortali.

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