MelodicaMente

Festival di Sanremo 2010: la ComiCronaca della prima serata

Si è da poco conclusa la prima delle cinque puntate del Festival di Sanremo 2010, e dopo avervi proposto il live blogging della kermesse insieme ad alcuni dei video delle esibizioni, come ogni Sanremo che si rispetti non poteva mancare l’atteso Dopo Festival. Per questo motivo vogliamo proporvi la ComiCronaca di MelodicaMente ad opera dell’amico nonchè grandioso comico cicciorigoli.

Buona lettura!

Sanremo 2010. Mi son perso l’inizio con Paolo Bonolis e Luca Laurenti ma, capirete, stavano i Simpson su Fox. Eppure mi dicono sia stato il momento più bello, però anche la puntata in cui Homer vuole fare il presidente dell’azienda municipale della nettezza urbana non era male.

Si comincia con Irene Grandi. Stavo ancora mangiando il risotto, quindi l’ho sentita a spizzichi e soprattutto a bocconi, mi ricordo solo che sembrava una canzone dei Baustelle, anche perchè l’ha scritta quello dei Baustelle. Ci si chiede perché non l’abbiano cantato i Baustelle bensì Simona Ventura. Voto: 6 (soprattutto per colpa del risotto).

Valerio Scanu: Il codino parla da solo. E anche la sciarpa. Mi ricordo che c’era un lago e diceva 80 volte amore. Potrebbe vincere, quindi. Voto: Televoto.

Toto Cutugno. Di sicuro andrà benissimo nell’Est Europa, dove Toto ha un gran seguito. Forse non tutti sanno che uno dei siti più cliccati di Toto Cutugno è il fan club romeno, mentre il secondo risultato in Google è il fan club spagnolo. Ecco, Toto, lasciaci un buon ricordo e parti presto per una tournée mondiale che non contempli l’Italia. Ha cantato male, anche se averlo visto più pienotto rispetto all’anno scorso fa piacere. Voto: 3 (1 punto va all’ingrassamento del Cutugno nazionale, se si presentava come l’anno scorso pigliava 2).

Arisa: Divertente mentre la ascolti, appena finita la canzone ti accorgi di aver perso momenti importanti della tua vita in cui avresti potuto aggiornare il curriculum oppure telefonare ai tuoi genitori per dire loro che gli vuoi bene. Assomiglia sempre più a un cartone animato ma comincia ad avere meno rispettabilità delle Super Chicche. Voto: 5 (che scalerà di un punto ogni volta che la ascolterò alla radio).

Nino D’Angelo: Nino si presenta con accanto le tette di Maria Nazionale, poi guardi meglio e sul palco c’è anche Maria Nazionale. La canzone è anche bella, però ho capito solo Jamme Ja (anche se si intitola “Jammo Ja”. Perché con la “o”?). Per il resto l’ho canticchiata utilizzando stereotipi quali pizza, mandolino, Vesuvio e Bassolino. Voto: 6 (2 punti dei quali vanno alle tette di Maria Nazionale).

Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Cacalicani: La canzone inneggiante alla nostra Patria bella è il motivo migliore per andarsene dall’Italia. Se avessero cantato questa canzone prima del referendum Monarchia/Repubblica avrebbe vinto l’astensionismo. Commento della mia fidanzata: “Pupo, il Principe e il Tenore è il prossimo film di Natale della Disney”. Voto: 12.718.641 (I voti a favore della Repubblica nel referendum).

Enrico Ruggeri: Questa canzone era evidentemente la continuazione di Mistero. Si parla tanto di plagio, non so se l’autoplagio vale lo stesso. Commento della mia fidanzata: “Sta rivelando finalmente qual era il Mistero!”. Voto: 5 (3 punti vanno però al ricordo di quando cantava Contessa).

Marco Mengoni: Vestito come lo Sheridan (il liquore, non il tenente), il trionfatore di X Factor che sa cantare, e bene, ci regala una canzone di una bruttezza devastante che però, lo sappiamo, ci dovremo sorbire in radio fino a farcela piacere. Grazie per il regalo, ma mi sa che lo riciclerò al primo compleanno disponibile. Menzione speciale per i capelli, una chiara sfida alla legge di gravità e a diverse leggi dello stato italiano. Come se non bastassero gli oltraggi di Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Cacalicani. Voto: 5 (ma solo perchè il ragazzo è bravo, la canzone invece si merita di tornare a Settembre. Del 2047).

Simone Cristicchi: Bella canzone, divertente, cantabile e non banale. Cosa possiamo dire? Che ha rimediato a quella canzone che aveva presentato ma che faceva schifo qualche anno fa, e che fa schifo anche adesso tra l’altro, e che non mi ricordo qual è, come fa, e che non merita di essere cercata su Youtube. Mi ricordo solo che avevo pensato fosse già passata la parabola di Simone Cristicchi, che invece risale trasformandosi in una sinusoide (la parabola, non Cristicchi). L’ho letto su Wikipedia, a memoria non lo ricordavo. Voto: 8 (qualcuno dovrà pure passarlo l’esame, no?).

Povia: Pensavo dovesse cantare con Goran Bregovic, dato l’aspetto trasandato, i capelli unti e le collane pesanti. Invece no, presenta una canzone su Eluana sulla quale avevo fatto una battuta troppo crudele da mettere qua. Se volete diventate amici miei su Facebook e ve la andate a leggere lì. Era divertente, almeno per me. E non spreco altre parole. Voto: Ooooooohhhhh (come facevano i bambini).

Sonohra: Citazione della mia fidanzata: “Sembrano i Googoo Dolls, quello biondo sembra che abbia il parrucchino, guarda come sono grandi le chitarre vicino a loro!”. Mi ricordo solo che dicevano “Baby”. Voto: 2 (nel senso che loro sono in 2, sennò era ancora più basso).

Irene Fornaciari e i Nomadi: Si, come no, ti hanno scelta perché sei brava, non perché sei la figlia di Zucchero. Certo, anche Piersilvio sta lì perchè è bravo, mica perchè è Pierfiglio. I Nomadi non si sa cosa ci stessero a fare, forse avevano 5 giorni liberi dalle loro tournée infinite. Speriamo continuino così, cioè a non fare tournée. Commento del mio amico Vincenzo: “Sembra Boldi”. A quel punto ho cominciato a ridere e non ho ascoltato più niente. Non che prima fossi stato attentissimo, a dirla tutta. Voto: Solo 2 calorie

Malika Ayane: Quando canta Malika Ayane il confine tra capolavoro e rompimento di palle è un filo sottile. Malika ci cammina bene sopra e stavolta canta una bella canzone. Però non le funzionava bene l’auricolare, e questo mi è piaciuto perché a Sanremo sembra che non cantino mai davvero. Si vocifera sia stata una reazione della Lega ai recenti fatti di Via Padova, per rappresaglia contro gli extracomunitari. Malika, mi prometti una cosa? Se vinci ti fai cacciare dai manifesti della Tim, che non ne posso più di vederti tutti i giorni nel sottopassaggio della stazione di Novara? Anche perché ogni volta devo leggere che sei tu, perché me lo dimentico. Voto: 9 (diventa 10 se scompare il manifesto della Tim dal sottopassaggio della stazione di Novara).

Noemi: Peccato. Mi aspettavo qualcosina di più, perché devo confessare che ogni volta che ascoltavo la canzone precedente di Noemi alla radio dicevo: “Bella sta canzone”, vergognandomi un po’. Avrei voluto continuare a vergognarmi. Voto: 5 (un punto in meno per i capelli, della stessa nuance di quelli di Michela Vittoria Turismo Brambilla).

Fabrizio Moro: Mi ricordo che c’era un chitarrone, e la mia fidanzata ha visto la batterista e ha detto: “Uh, una femmina”. Segno che ce ne vuole per la parità dei sessi. Io ho la stessa reazione quando vedo una donna guidare un tram. Solitamente salgo su quello dopo. Voto: 6 (ne darei uno in più per il chitarrone, vanificato però dalla maglia a maniche lunghe che io odio).

E adesso gli ospiti:

Bonolis e Laurenti: Stavo guardando i Simpson, l’ho già detto all’inizio.

Susan Boyle: La odio, non la sopporto, spero che scompaia presto. Ottima la discussione con la mia fidanzata circa la sessualità di Susan Boyle e una battuta letta su Facebook: “Sembra Calderoli con la parrucca“. Sfido chiunque a dire il contrario.

Antonio Cassano: A un certo punto ha detto: “Non si capisce altamente niente”. Mi associo a quanto detto da lui, e vorrei chiedergli perché continua a parlare in italiano come Maradona negli anni Ottanta. Da più parti consigliano inoltre una pulizia dei denti.

Dita von Teese: Quando dopo la réclame ho messo di nuovo su Rai Uno pensavo ci fosse una puntata di “Colpo Grosso”. Era vestita da ragazza portafortuna, non mi sarei stupito se avesse danzato sulle note di “Po, popo, popopopo, po po po… po po portafortuuuuna!”.

E infine… Antonellina Clerici! Riporto solo due frasi: “Bene, siamo al giro di boa, dopo 8 canzoni ne abbiamo sentite 8, ne mancano altre 8“; “Volete un po’ dei miei cartoncini? Eh, lo so che vi servirebbero!“. A fare cosa, non si sa. Ha fatto rimpiangere l’edizione con i figli d’arte, taluni suggeriscono anche quella con Edwige Fenech e Andrea Occhipinti. Pause lunghissime, nel momento in cui riattaccava a parlare rimpiangevi le pause.

Per chiudere, scambio virtuale tra Antonella Clerici e la mia fidanzata:

Antonella: “Come vi son sembrate le canzoni di stasera“?
Fidanzata: “Italiane“.

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