Giulia Mazzoni: “Voglio continuare a meravigliarmi per la vita”

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Giulia Mazzoni | © Alessio Pizzicannella

Classe 1989, da Prato si è trasferita giovanissima a Milano per studiare in uno dei conservatori più illustri al mondo. Tanto studio dei classici l’ha portata a cercare una mediazione con la musica leggera con un mix unico. Giulia Mazzoni è tutto fuorché una ragazza banale: dalla sua un curriculum gigantesco ed una forte curiosità verso tutto ciò che è arte, dalla figurativa alla teatrale, ha dato alle stampe il suo primo album “Giocando con i bottoni” e si esibirà al Blue Note di Milano prima, il prossimo 16 Ottobre 2013, ed all’Auditorium Parco della Musica di Roma poi, il 02 Dicembre. Noi di MelodicaMente abbiamo cercato di capire questa artista ed il suo equilibrio.

“Giocando con i bottoni” è un album molto complesso, per il quale hai preso spunto dalla tua vita quotidiana, dai ricordi d’infanzia, ma anche dall’arte e dalle suggestioni che questa riesce a dare. Un album onirico, così è stato definito, ma che riesce a parlare del concreto. Un equilibrio difficile da trovare: tu come vi sei arrivata?

Ci sono arrivata prendendo spunto dalla vita e dalle emozioni che essa mi ha suscitato. Un percorso che ho fatto come artista ma soprattutto come persona e che sto continuando a fare. Penso che la strada dell’arte sia strettamente legata alla strada della vita. Tutte le esperienze che ho vissuto e che sto vivendo mi ispirano. Questo disco è il riassunto di quello che sono oggi e di tutto quello che ho vissuto e mi ha ispirato. È il mondo di Giulia e il mondo visto da Giulia. Ogni brano è un frammento, un pezzettino di me.

Cover "Giocando con i bottoni" Giulia Mazzoni
Cover “Giocando con i bottoni” Giulia Mazzoni

Per molte tracce dell’album hai attinto a ricordi di bambina, la statuina in terracotta nel giardino della nonna, piuttosto che il gioco con i bottoni a mo’ di pietre preziose. L’infanzia sembra essere vista come momento di scoperta e sorpresa da recuperare nell’età adulta, come un modello da ripetere. E’ realmente così?

L’infanzia è un momento importante, di scoperta, “l’età dell’oro”. Per me è stato un periodo molto significativo, durante il quale ho scoperto ed imparato molte cose attraverso il gioco e la curiosità. È stato un punto di partenza importante della mia vita ed è stato bello riscoprirlo e poter raccontare alcuni episodi attraverso la musica.

Il prossimo 16 Ottobre suonerai al Blue Note di Milano, locale-tempio della musica non solo italiana, quel palco è stato calcato da alcuni dei più grandi artisti al mondo. Tu hai una grande esperienza da concertista e performer, l’ansia per quella serata si fa sentire comunque?

Il Blue Note è un palco molto importante e sono emozionata ed onorata di portare lì la mia musica. Mi sto preparando psicologicamente e tecnicamente per poter affrontare al meglio questa prova.

Al Blue Note, così come anche all’Auditorium Parco della Musica di Roma a Dicembre, proporrai uno spettacolo inusuale: brani classici che non solo si alternano a pop ed elettronica, ma addirittura vi si fondono in mash up prima impensabili. Qual è l’idea alla base di questi spettacoli?

Proporrò i brani tratti dall’album “Giocando con i bottoni” e alcuni omaggi. Uno a Michael Nyman e un inusuale esperimento, il “Valzer op 69 n.1” di Chopin che si incontra con “Get Lucky” dei Daft Punk. Due mondi lontani ma che mi sono divertita a far dialogare e che rispecchiano le due tendenze che sono presenti in me, la tradizione derivante dalla mia formazione classica e la modernità di una ragazza di 24 anni.

Giulia Mazzoni | © Alessio Pizzicannella
Giulia Mazzoni | © Alessio Pizzicannella

Torna l’elemento dell’equilibrio: una formazione da pianista classica al conservatorio Verdi di Milano, eppure un look molto rock, sembra un ossimoro. Molti tuoi colleghi ultimamente puntano sulla mediazione tra musica classica e leggera, tu quale credi che sia la giusta chiave interpretativa?

Cerco di utilizzare vari linguaggi in maniera molto libera. La musica che propongo è contemporanea, dei nostri tempi, ed ha al suo interno echi della musica classica soprattutto romantica e impressionista, minimalismo ed elementi legati alla musica moderna. Non mi permetto di dare una risposta per gli altri compositori, ognuno ha il proprio mondo interiore e la propria ricerca musicale. Posso dirle che quello che vorrei proporre è una musica senza distinzione, senza colore, universale e il linguaggio che utilizzo rispecchia questo mio desiderio.

Appena 24 anni ed un curriculum estremamente ricco: non solo esecutrice ed interprete, ma anche autrice di brani musicali (e quindi album), colonne sonore, pièce teatrali, tra i tuoi Maestri ed amici artisti del calibro di Michael Nyman. Qual è il prossimo obiettivo che adesso si pone Giulia Mazzoni?

Continuare a migliorarmi come persona e come artista, ad emozionarmi e meravigliarmi per la vita.

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