Il mondo della musica ricorda Don Gallo, il prete degli ultimi

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Don Andrea Gallo | © Vittorio Zunino/Getty Images News

Si è spento a Genova, la sua città, in questo pomeriggio di mercoledì 22 Maggio 2013 Don Andrea Gallo, uno degli uomini più forti, rivoluzionari, criticati e contrastati della Chiesa degli ultimi anni. Il Prete Partigiano, lo chiamavano così. Il Prete degli ultimi e degli emarginati, un altro modo in cui molti erano soliti identificarlo. Prete comunista, secondo altri ancora. Don Gallo era tutto questo e non era niente. Non aveva bisogno di una definizione, lui era. Lui è. Fin da giovane votato alla causa degli ultimi, di coloro che non hanno niente e a cui niente è dato, nel corso di questi 84 anni di vita ha ricevuto l’apprezzamento dei più importanti personaggi del mondo della politica, della cultura ed anche della musica. E quest’oggi, a poche ore dall’annuncio della sua morte, è proprio la musica che lo ricorda.

Il legame che Don Gallo aveva con Fabrizio De André è rimasto alla storia: proprio in occasione di uno dei suoi tanti discorsi il parroco genovese pronunciò una frase che già allora fece molto scalpore in quell’opinione pubblica, che non si era ancora arresa al suo spirito anticonvenzionale e che al contrario cercavano di reprimere. Disse:

I miei vangeli non sono quattro… Noi seguiamo da anni e anni il vangelo secondo De Andrè, un cammino cioè in direzione ostinata e contraria. E possiamo confermarlo, constatarlo: dai diamanti non nasce niente, dal letame sbocciano i fiori.

Don Andrea Gallo | ©  Vittorio Zunino/Getty Images News
Don Andrea Gallo | © Vittorio Zunino/Getty Images News

A ricordare questo passaggio sono stati nelle scorse ore attraverso la rete i Litfiba (ricordiamo lo stretto rapporto tra Piero Pelù e don Andrea, che assieme supportavano la causa della liberalizzazione delle droghe leggere) e Moreno Donadoni, il rapper appena scoperto da Amici di Maria De Filippi.

Girando sui social network, in particolar modo Twitter, si può vedere, toccare con mano l’influenza che un uomo come Don Gallo ha avuto nel corso di questi anni. Tutti hanno parole di cordoglio per la sua morte e tutte tali parole sono sincere. Lo ricordano, tra i molti, Daniele Silvestri, che accompagna una foto del prete con la frase “”Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono” #donGallo Ci mancherai”. E si lascia andare ad uno sfogo Simone Cristicchi, che in un tweet ha scritto: “E’ morto un altro amico. Don Gallo. Eccheccazz…”. Ma anche Jovanotti, che scritto: “Ciao @DonAndreaGallo ci mancherai amico”.

Tra i molti che hanno voluto condividere nella rete il proprio stato d’animo riguardo alla morte di Don Andrea Gallo, le cui condizioni di salute si erano aggravate molto nel corso degli ultimi giorni, destando la preoccupazione generale, anche Luca Bizzarri, che ha scritto in un tweet le parole che meglio corrispondono alla realtà:

E sénsa tànte cöse o l’é partîo,
e a Zêna o gh’à formòu tórna o seu nîo.
Ghe ne fise, previ cumme ti, Don.

Dialetto genovese, il dialetto di Don Gallo, ma anche chi genovese non è lo può capire: ce ne fossero di preti come te, Don.

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