
Rischi per gli eredi legittimari (www.melodicamente.com)
La donazione è un atto giuridico molto comune nel nostro ordinamento, caratterizzato dalla volontà di un donante di trasferire un bene.
Sebbene questa forma di liberalità sia spesso vista come un gesto nobile e generoso, i notai, in qualità di esperti consulenti legali, sono spesso cauti nel raccomandare tale pratica. Ci sono infatti diversi motivi per cui i notai sconsigliano la donazione, soprattutto quando si tratta di beni immobili.
Uno dei principali motivi di preoccupazione riguarda la protezione degli eredi legittimari del donante. Gli eredi legittimari, che includono coniuge, figli e, in assenza di figli, ascendenti come genitori e nonni, hanno diritto a una quota del patrimonio del defunto, nota come quota di legittima. La legge stabilisce che il donante non può disporre liberamente dell’intero patrimonio se questo va a ledere i diritti degli eredi legittimari.
Le donazioni sono infatti considerate un’anticipazione sulla futura successione e, se al momento del decesso del donante si scopre che le donazioni effettuate hanno compromesso la quota di legittima, gli eredi legittimari possono avviare un’azione di riduzione. Questo tipo di azione permette loro di richiedere la nullità delle disposizioni testamentarie o delle donazioni che ledono i loro diritti. Inoltre, è importante sottolineare che gli eredi legittimari possono agire anche attraverso l’azione di restituzione se il bene donato è ancora in possesso del donatario.
Impatto sulla commerciabilità degli immobili
La potenziale instabilità legata alla donazione ha un impatto diretto sulla commerciabilità degli immobili donati. La Corte di Cassazione ha evidenziato che il rischio per gli acquirenti di immobili provenienti da donazione può compromettere la loro sicurezza e stabilità. Le banche, ad esempio, sono spesso riluttanti a concedere prestiti ipotecari su beni che sono stati oggetto di donazione, temendo che un’eventuale azione di restituzione possa annullare l’ipoteca.

Un altro motivo di cautela riguarda i severi requisiti formali richiesti per la validità della donazione. Secondo l’articolo 782 del Codice Civile, una donazione deve essere effettuata mediante atto pubblico redatto da un notaio, con la presenza di due testimoni, pena la nullità dell’atto stesso. Questi requisiti sono posti a tutela del donante, garantendo che la decisione di privarsi di un bene sia frutto di una volontà libera e consapevole.
Inoltre, se il donatario non accetta la donazione contestualmente all’atto, la sua accettazione deve avvenire attraverso un atto pubblico successivo. La mancanza di questa formalità può invalidare l’intero atto di donazione.
Questi approfondimenti evidenziano come, nonostante il gesto della donazione possa apparire nobile e generoso, esistano numerosi aspetti legali e pratici che rendono questo atto complesso e, a volte, rischioso. È fondamentale considerare attentamente tutte le implicazioni legali prima di procedere con una donazione, e consultare un notaio esperto rimane un passo cruciale per garantire la sicurezza e la validità dell’atto.