Classifica spiagge più belle (www.melodicamente.com)
C’é una spiaggia che ha recentemente conquistato un prestigioso riconoscimento, venendo eletta la spiaggia più bella del mondo.
Questo risultato non è frutto del caso, ma deriva da un’accurata selezione effettuata da un team di esperti, Beach Ambassador e giudici, dedicati a esplorare le meraviglie delle spiagge di tutto il pianeta. La classifica, come riportato sul sito ufficiale, è il risultato di innumerevole peculiarità.
Cala Goloritzè si distingue non solo per la sua bellezza incontaminata, ma anche per le emozioni che riesce a suscitare in chi la visita. Il panorama che si offre sia dal belvedere che dalla riva è davvero spettacolare. Una delle caratteristiche più iconiche di questa spiaggia è il suo pinnacolo calcareo, che si erge per 143 metri, creando un contrasto affascinante con il blu intenso del mare. Questo monumento naturale non solo attira gli occhi dei visitatori, ma rappresenta anche un simbolo della magnificenza della natura sarda.
Attività e conservazione
L’acqua di Cala Goloritzè è incredibilmente limpida e invita a un tuffo rinfrescante. È la destinazione ideale per chi ama nuotare, fare snorkeling o semplicemente godersi il sole su una sabbia fine e bianca. Ciò che rende questa spiaggia veramente unica è il suo rigoroso programma di conservazione. Dichiarata monumento naturale negli anni ‘90, Cala Goloritzè ha mantenuto un ambiente straordinariamente preservato, il che le ha permesso di essere un esempio di come la bellezza naturale possa essere tutelata.
L’accesso alla spiaggia è limitato e rigorosamente controllato per proteggere questo angolo di paradiso. I visitatori possono raggiungerla solo a piedi, percorrendo un sentiero panoramico che inizia dal comune di Baunei. Ogni giorno, un numero limitato di biglietti viene venduto, garantendo che la spiaggia non sia mai sovraffollata e che i suoi visitatori possano godere di un’esperienza più intima e immersiva nella natura. Per coloro che preferiscono un approccio diverso, è possibile arrivare via mare con barche che ormeggiano a circa 200 metri dalla riva.
La Costa di Baunei, dove si trova Cala Goloritzè, è famosa per i suoi paesaggi mozzafiato, con scogliere a picco sul mare, grotte marine e calette nascoste. Ogni angolo di questa costa offre opportunità straordinarie per escursioni, arrampicate e attività all’aperto. La vicinanza al Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu rende la zona particolarmente ricca di biodiversità, non solo in mare ma anche sulla terraferma.
È interessante notare che Cala Goloritzè non è l’unica spiaggia italiana a ricevere riconoscimenti internazionali. Infatti, alla fine della stessa classifica delle 50 spiagge più belle del mondo troviamo La Pelosa di Stintino, anch’essa in Sardegna. Questa spiaggia, situata sulla costa nord-occidentale dell’isola, è rinomata per le sue acque turchesi e poco profonde, spesso paragonate a quelle delle più celebri località tropicali. La Pelosa è un’altra testimonianza della bellezza naturale italiana, e la sua inclusione nella classifica sottolinea l’importanza della Sardegna come meta privilegiata per gli amanti del mare.
Cala Goloritzè e La Pelosa rappresentano non solo luoghi da visitare, ma simboli di una necessità sempre più urgente: quella di proteggere e preservare le meraviglie naturali del nostro pianeta. La crescente affluenza turistica deve essere gestita in modo sostenibile, affinché le future generazioni possano continuare a godere di queste bellezze senza tempo.
La Sardegna, con le sue spiagge paradisiache, le tradizioni culturali ricche e la gastronomia squisita, si conferma come una delle destinazioni più affascinanti d’Europa. La sua varietà di paesaggi, che spaziano dalle montagne agli arenili, offre un’esperienza unica a chiunque decida di esplorarla.
La notizia dell’elezione di Cala Goloritzè come spiaggia più bella del mondo non è solo motivo di orgoglio per gli abitanti locali, ma anche per tutti gli italiani, che possono vantare una delle coste più affascinanti e meglio conservate del Mediterraneo.
