
Limiti e normative sui prelievi con il bancomat (www.melodicamente.com)
Nel contesto delle operazioni bancarie, molti cittadini si interrogano su qual è l’importo massimo che si può prelevare dal bancomat.
La questione è rilevante soprattutto per chi effettua prelievi frequenti o di entità significativa, dato che le normative vigenti in materia fiscale e antiriciclaggio impongono controlli e limiti precisi. Vediamo nel dettaglio quali sono le disposizioni attuali e cosa fare per evitare attenzioni indesiderate da parte delle autorità.
Non esiste una norma che vieti di prelevare somme anche ingenti dal proprio conto corrente, poiché il denaro rimane di proprietà dello stesso titolare e non si configura come trasferimento a terzi. Il limite di 5.000 euro previsto per i trasferimenti di contanti non si applica ai prelievi dal proprio conto. L’Agenzia delle Entrate, infatti, può avviare accertamenti solo sui versamenti o sui movimenti in entrata sospetti, considerandoli come possibile reddito non dichiarato secondo l’articolo 32 del TUIR, mentre i prelievi non sono soggetti a tali controlli.
Per quanto riguarda il bancomat, i limiti di prelievo sono stabiliti dall’istituto di credito emittente e variano generalmente tra i 250 e i 1.000 euro giornalieri, con un tetto mensile che può raggiungere i 3.000 euro. È possibile concordare con la propria banca una modifica di questi massimali, adattandoli alle esigenze personali. Se invece si utilizza un ATM di una banca diversa dalla propria, il limite giornaliero scende solitamente a 250 euro.
Prelievi allo sportello: nessun limite ma attenzione agli importi elevati
Diversamente dal bancomat, non esistono limiti imposti per i prelievi effettuati direttamente allo sportello della propria banca. Il cliente ha il diritto di ritirare i propri risparmi in qualsiasi momento e per qualsiasi cifra, purché la filiale disponga della liquidità necessaria. Per prelievi particolarmente consistenti è comunque consigliabile avvisare la banca con qualche giorno di anticipo.
Nonostante l’assenza di limiti formali, la normativa antiriciclaggio prevede che per somme superiori a 10.000 euro nel corso di un mese la banca debba chiedere al cliente la motivazione del prelievo. Questo perché, superata tale soglia, l’istituto è obbligato a segnalare l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) presso la Banca d’Italia, che potrà avviare ulteriori verifiche.

Il superamento della soglia mensile di 10.000 euro in prelievi di contante può comportare la segnalazione da parte della banca all’UIF, che a sua volta può informare l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, è importante sottolineare che l’Agenzia non può effettuare controlli diretti sui prelievi effettuati dal privato, ma si concentra su versamenti, bonifici e altre entrate di denaro per accertare eventuali discrepanze con il reddito dichiarato.
Nel caso in cui l’UIF ravvisi anomalie o sospetti, può richiedere alla Guardia di Finanza di approfondire le indagini, con possibili accertamenti fiscali successivi. Questo meccanismo è pensato per prevenire fenomeni di riciclaggio e di evasione fiscale.
Per i privati cittadini, quindi, non esistono limiti specifici ai prelievi al bancomat, se non quelli imposti dalla banca stessa. Al contrario, per gli imprenditori esistono restrizioni più stringenti: il prelievo massimo consentito è di 1.000 euro al giorno e 5.000 euro al mese, oltre i quali è necessario fornire al Fisco giustificazioni dettagliate, poiché si tratta di somme societarie che devono essere correttamente registrate in bilancio.
Infine, chi effettua molteplici piccoli prelievi, anche ravvicinati nel tempo, non corre rischi fiscali o amministrativi, purché la somma totale mensile non superi la soglia di segnalazione all’UIF.
Per chi si chiede quale sia l’importo massimo da prelevare da un bancomat senza destare sospetti, la risposta dipende da due fattori principali: i limiti tecnici fissati dalla banca e la soglia di 10.000 euro mensili oltre la quale scatta l’obbligo di segnalazione. Mantenere i prelievi entro questi parametri e fornire giustificazioni documentate in caso di somme elevate è la migliore strategia per evitare controlli fiscali indesiderati.