
Ingredienti potenzialmente dannosi nei dentifrici: quali evitare(www.melodicamente.com)
L’igiene orale è una pratica quotidiana indispensabile, ma spesso ci si sofferma poco sugli ingredienti contenuti nel dentifricio.
Molti prodotti in commercio presentano componenti che possono risultare dannosi sia per la salute umana sia per l’ambiente. Per questo motivo, è importante conoscere quali sono le sostanze potenzialmente nocive e orientarsi verso dentifrici più sicuri e sostenibili.
Un dentifricio efficace dovrebbe avere una formulazione semplice, con un ridotto utilizzo di allergeni, conservanti chimici e coloranti sintetici. Molti prodotti tradizionali contengono sostanze che, a lungo termine, possono arrecare danni.
- Tensioattivi: Sostanze come il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES) sono agenti schiumogeni e detergenti, ma possono irritare le mucose orali. Il SLES, in particolare, è un etossilato con componenti petrolchimici e può essere contaminato da residui potenzialmente cancerogeni come ossido di etilene e 1,4-diossano.
- Antibatterici chimici: Il triclosan, ampiamente utilizzato per prevenire la formazione della placca, è oggi sotto accusa per la sua capacità di aumentare la resistenza batterica agli antibiotici, come dimostrato da studi pubblicati su riviste scientifiche quali Antimicrobial Agents and Chemotherapy.
- Conservanti chimici: Parabeni e cessori di formaldeide sono frequenti nei dentifrici convenzionali. I parabeni interferiscono con il sistema endocrino e, benché presenti in basse concentrazioni, il loro uso diffuso in cosmetici aumenta l’esposizione complessiva. I cessori di formaldeide rilasciano piccole quantità di formaldeide, sostanza allergizzante e potenzialmente nociva nel lungo periodo.
- Coloranti sintetici: Spesso responsabili dei colori accesi di alcuni dentifrici, questi additivi non apportano benefici igienici e possono rappresentare un carico inutile per la salute e l’ambiente.
- Microsfere di plastica: Microgranuli non biodegradabili che, non filtrati dagli impianti di depurazione, finiscono in mari e fiumi, contaminando gli ecosistemi acquatici e la catena alimentare.
Altri ingredienti comuni e il ruolo del fluoro
Oltre agli ingredienti sopra elencati, i dentifrici contengono:
- Aromi: Possono essere naturali o sintetici, con i primi preferibili per ridurre il rischio di allergie.
- Abrasivi: Utilizzati per rimuovere le macchie superficiali dallo smalto, devono essere delicati per non danneggiare i denti.
- Fluoro (Sodium Fluoride): Fondamentale per la prevenzione della carie grazie al rafforzamento dello smalto e alla limitazione della crescita batterica. Tuttavia, un’assunzione eccessiva, soprattutto in età pediatrica, può provocare fluorosi dentale, caratterizzata da chiazze biancastre sui denti. Il Ministero della Salute italiano ha reso obbligatoria dal 2008 l’etichettatura trasparente dei dentifrici contenenti fluoro, regolamentando la concentrazione massima a 1500 ppm.
Per i più piccoli, si consiglia l’uso di dentifrici naturali specifici e un’educazione precoce all’igiene orale.

Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso i dentifrici senza fluoro, scelti da chi desidera una routine più naturale e sostenibile. La presenza di fluoro nell’alimentazione quotidiana, soprattutto tramite l’acqua potabile, garantisce già un apporto fisiologico sufficiente.
I dentifrici naturali, spesso bio certificati, sono formulati con ingredienti vegetali come estratti biologici di tarassaco, timo, rosmarino, salvia, camomilla e calendula, che svolgono azioni rinfrescanti, lenitive e antibatteriche senza l’uso di sostanze chimiche aggressive.
Inoltre, i dentifrici naturali si presentano in confezioni ecosostenibili, come tubi in alluminio riciclabile al 100% e tappi in bioplastica da fonti rinnovabili, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.
Sbiancanti naturali e metodi sicuri per un sorriso luminoso
Molti dentifrici moderni vantano effetti sbiancanti, ma spesso si tratta di un effetto ottico temporaneo dovuto a sbiancanti ottici o candeggianti ottici, sostanze che riflettono la luce modificando la percezione del colore senza rimuovere realmente macchie o ingiallimento. Questi additivi sono scarsamente biodegradabili e potenzialmente dannosi per gli ecosistemi acquatici.
Gli sbiancanti naturali agiscono invece rimuovendo effettivamente le macchie. Ingredienti come l’estratto di salvia biologica, ricco di minerali e oli essenziali, l’estratto di timo per la prevenzione della placca e l’estratto di limone per la riduzione dell’ingiallimento, rappresentano alternative efficaci e sicure.