Desperate Blues Girls, le Desperate Housewives del soul

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Desperate Blues Girls - Immagine Promozionale
Desperate Blues Girls - Immagine Promozionale

Dopo la pausa natalizia siampo pronti per inaugurare il nuovo anno con una formazione che sembra davvero perfetta per il nostro progetto The Passenger. Ormai, speriamo che The Passenger sia diventato per voi un appuntamento imperdibile e per questo vogliamo iniziare il 2014 con loro: le Desperate Blues Girls.

Una formazione tutta al femmiline che ha fatto della libertà e dell’assenza di vincoli musicali il proprio cavallo di battaglia. Una proficua e ormai affermata carriera live e un disco di debutto che bolle in pentola ma ancora non ha visto la luce.

Come è possibile tutto ciò? Come è possibile che le Desperate Blue Girls sussistano in un panorama saturo di band che fanno la corsa per mettere in mostra il proprio album di debutto? Il talento? La tenacia? Un progetto ben definito da realizzare? Ce lo spiega Raffaella Monza, la voce del gruppo che ha parlato con noi di MelodicaMente in una lunga chiacchierata.

Desperate Blues Girls
Desperate Blues Girls

A Tu per Tu con le Desperate Blues Girls

1. Desperate Blues Girls. Un nome molto interessante per una formazione tutta al femminile. Ci spiegate l’origine e la scelta di questo nome?

Il nome è stato difficilissimo da trovare. Volevamo un nome che raccontasse in tre parole quello che siamo e ciò che suoniamo (girls, blues).. e un’altra parola scherzosa da affiancargli. Dopo mille proposte, ci venne in mente un telefilm molto famoso, Desperate Housewives, che sicuramente faceva al caso nostro! Certo, non si è rivelata una scelta felicissima in Italia.. nessuno riesce a pronunciarlo bene! Però non fa niente, l’importante è che almeno qualcuno se lo ricordi!

2. L’esperienza live sembra essere per voi formativa e fondamentale per la crescita della band stessa. Come descrivereste la sensazione di essere su un palcoscenico?

Il live, hai detto bene, è davvero fondamentale per noi, oltre che un’esperienza formativa: attraverso i concerti live in questi quasi 5 anni siamo cresciute come musiciste e come persone. Tu calcola che solo ultimamente abbiamo un po’ “allentato” l’attività live per dedicarci alla scrittura del nostro primo album, ma in realtà stiamo per spegnere le 200 candeline live! Per noi la dimensione di contatto con la gente è tutto. E’ meraviglioso il calore e l’entusiasmo che il pubblico sa restituirti. Per me, in quanto cantante, è importante spesso anche spiegare ciò di cui canto; essendo brani in inglese, magari non tutti riescono a capire il significato delle parole, mentre credo che parole e musica in alcuni casi siano inscindibili ed è emozionante, a fine concerto, quando qualcuno viene da me e mi dice: mi sono ritrovato moltissimo in quel brano. E poi c’è anche il lato più movimentato e divertente di noi DBG che è molto importante: non bisogna sempre prendersi troppo sul serio. Insomma, credo che questa commistione di elementi sia vincente per la riuscita di un live, soprattutto per non rischiare che anche chi sta sul palco si annoi a suonare sempre le stesse cose, che è un rischio del mestiere. Noi ci divertiamo sempre, e il successo sta anche nell’affinità che abbiamo tra di noi e che speriamo di riuscire a trasmettere al pubblico.

3. Una serie di cover ormai collaudate e consolidate e un disco inedito in arrivo. Raccontateci come avete scelto le cover da immettere nel vostro repertorio e soprattutto cosa possiamo sapere del nuovo album in arrivo?

Le cover le abbiamo scelte nel tempo.. siamo partite come una band prettamente blues e quindi all’inizio abbiamo messo su molti classici del blues, che poi abbiamo un po’ abbandonato per strada in favore di cose più soul e funk. Ma non manca anche il rock ogni tanto… in realtà non ci poniamo molti limiti. Se una canzone ci piace, proviamo a farla nostra senza chiederci se sarà adatta o meno. Il nostro stile personale e il sound generale fanno il resto, per cui poi una certa omogeneità riusciamo a mantenerla. Però l’importante è fare sempre cose che piacciono in primis a chi le fa.. e su questo ci siamo lasciate parecchia libertà.

Per quanto riguarda il nostro disco.. stiamo appunto scrivendo in questo periodo. Noi siamo state per lungo tempo un gruppo da live, abbiamo anche avuto dei cambi di formazione soprattutto alla batteria, ma ora, con il ritorno alla nostra formazione originaria di cinque anni fa (bello tornare alle origini!), si è posta l’esigenza di andare oltre e di fare qualcosa di ancora più nostro. Abbiamo già suonato dal vivo alcuni nostri brani inediti e la ricezione ci pare buona. Continuiamo a lavorarci e speriamo di riuscire a tirar fuori un album per quest’estate, l’obiettivo è quello, ma non vogliamo mettere scadenze alla creatività! Per quanto riguarda lo stile che le canzoni stanno prendendo… direi che è tipicamente DBG, ovvero, come dicevo prima riguardo alle cover, senza limiti. Spaziamo anche nei nostri brani. Sicuramente li possiamo definire soul, ma non solo. E poi, bisognerà sentirli per capire, no? Una volta uscito l’album, cercheremo di ampliare il più possibile la nostra cerchia di concerti e di suonare un po’ in tutta Italia e di tornare anche all’Estero per farli sentire a più gente possibile che possa apprezzare questi generi, come dire, non tipicamente “italiani”!

Le Desperate Blues Girls durante un concerto
Le Desperate Blues Girls durante un concerto

Alla scoperta delle Desperate Blues Girls

La formazione attuale delle Desperate Blues Girls è composta da Raffaella Monza, voce e armonica, Flavia Lucchetti, chitarra, Martina Bertini al basso, Cristiana Della Vecchia alle tastiere e Federica Bernabei alla batteria. Influenzate dal macro mondo del blues, del rock e del soul, le Desperate Blues Girls si sono fatte conoscere, dal lontano 2008, grazie a delle cover. Ebbene sì, diversamente da quanto accade solitamente, dove le giovani band si lanciano nel vuoto con il proprio album di inediti, attendendo il risultato, le Desperate Blues Girls hanno giocato d’astuzia puntando direttamente sulla dimensione live. L’importanza dell’entità “concerto” è stata spiegata approfonditamente dalla stessa Raffaella. Non esisterebbero le Desperate Blues Girls senza la dimensione live. Un repertorio che ha permesso alle giovani donne di farsi conoscere anche nel resto d’Europa, grazie anche ad una musica di ampio respiro. Testi in inglese, nome internazionale, di italiano c’è ben poco e probabilmente tutto questo è solo un pregio.

Il loro primo disco d’inediti è attualmente in lavorazione e sancirà il vero salto nel buio che qualsiasi gruppo deve affrontare. Raffaella ci ha spiegato che per l’occasione verrà lanciato anche il loro sito ufficiale ma tutte le informazioni sulla band le potete trovare sulla Pagina Facebook Ufficiale e sul profilo di Reverbnation.

Passando al sound, il vero protagonista delle Desperate Blues Girls, quello che certamente si può dire è che il ruolo di interpreti calza a pennello alla band, ormai ben rodata dal punto di vista dei live. Un sentiero, un percorso che inizia dal blues, grande protagonista indiscusso, per poi passare al funk, ad una vena rock il tutto condito da tanto, tantissimo soul. Non è un soul evidente quello proposto dalle DBG ma è soffice e rassicurante. Fa immediatamente immaginare all’ascoltatore come potrebbe essere un loro disco d’inediti, con questa miscela di generi che si sposano perfettamente insieme. E’ una scelta inconsueta, tutto nelle Desperate Blues Girsl profuma di audacia: il loro percorso nel mondo della musica, la scelta di proporre il blues-soul-rock in Italia, una formazione tutta al femminile.

Accompagnati dalla splendida voce di Raffaella, non si può che sprofondare nella musica delle Desperate Blues Girls immaginando B.B. King proprio davanti a sé. Potete ascoltare le cover da loro proposte sul profilo di SoundCloud. Buon ascolto!

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