
Le bottiglie di vetro rilasciano più microplastiche di quelle di plastica, per uno studio: com’è possibile - melodicamente.com
Bottiglie di vetro, rilasciano più microplastiche di quelle in plastica, ecco com’è possibile secondo uno studio
Un recente studio scientifico ha rivelato un dato sorprendente e controintuitivo riguardo alle bottiglie di vetro: esse rilascerebbero una quantità superiore di microplastiche rispetto alle tradizionali bottiglie di plastica. Questa scoperta ha suscitato grande interesse nel campo della sostenibilità ambientale e nella gestione dei rifiuti, spingendo a riflettere sulle reali implicazioni dell’uso di materiali considerati “più ecologici”.
Mentre tradizionalmente il vetro è percepito come un materiale più sicuro e sostenibile rispetto alla plastica, i risultati hanno mostrato come il processo di produzione, trattamento e trasporto delle bottiglie di vetro possa generare una maggiore quantità di microplastiche. Il fenomeno è spiegato principalmente dalla presenza, sulle superfici delle bottiglie di vetro, di rivestimenti plastici e di altre sostanze utilizzate per migliorarne la durata e la resistenza, come i sigillanti o gli strati protettivi applicati per evitare rotture. Questi componenti, sottoposti a stress meccanici durante l’uso e il riciclo, rilasciano particelle molto fini che entrano nell’ambiente e, potenzialmente, nel ciclo alimentare umano.
Il meccanismo alla base del rilascio di microplastiche dalle bottiglie di vetro è legato all’uso di materiali compositi e ai trattamenti superficiali. In particolare, molte bottiglie di vetro impiegano uno strato di polimero plastico per aumentare la resistenza agli urti e la durata complessiva. Questi polimeri, seppur invisibili a occhio nudo, si degradano con il tempo e l’usura, rilasciando particelle di dimensioni microscopiche.
Bottiglie di vetro, più danno della palstica? La verità
Un ulteriore fattore è legato al sistema di chiusura: i tappi in plastica, spesso associati alle bottiglie di vetro, possono anch’essi essere fonte di rilascio di microplastiche. Durante il processo di apertura, chiusura e trasporto, le microfratture e l’attrito generano particelle che contaminano il contenuto. Inconfronto, sebbene siano loro stesse fonti di microplastiche attraverso il degrado naturale, in questo studio hanno mostrato un’estrazione di particelle inferiore rispetto a quelle di vetro dotate di rivestimenti plastici.

L’utilizzo di bottiglie di vetro in sostituzione di quelle di plastica, da sempre promosso come alternativa più ecologica, deve dunque essere rivalutato alla luce di questi nuovi dati. Non solo emerge la necessità di migliorare i materiali compositi utilizzati nel vetro, ma anche di sviluppare tecnologie di confezionamento più sostenibili che riducano il rilascio di particelle.
Gli esperti sottolineano inoltre come il riciclo e la gestione corretta dei rifiuti rappresentino strumenti cruciali per contenere la dispersione di microplastiche nell’ambiente. In particolare, si invitano i produttori a investire nella ricerca di nuovi materiali e processi produttivi capaci di limitare la contaminazione da particelle plastiche, anche nelle soluzioni apparentemente più naturali come il vetro.
L’attenzione verso la qualità dell’acqua e delle bevande confezionate cresce parallelamente alla consapevolezza dei consumatori, che richiedono prodotti più sicuri e meno impattanti sull’ambiente. La sfida futura sarà quindi coniugare sostenibilità e sicurezza, evitando strategie che, a prima vista virtuose, possano nascondere criticità non trascurabili.