
Quanto incide il consumo di un’ora di aria condizionata?(www.melodicamente.com)
Con l’arrivo dell’ondata di caldo estiva, l’uso del condizionatore diventa fondamentale per garantire un ambiente domestico confortevole.
Tuttavia, l’incremento nella frequenza di utilizzo si traduce inevitabilmente in un aumento dei consumi energetici e, di conseguenza, dei costi in bolletta. Quanto costa realmente un’ora di aria condizionata? Analizziamo nel dettaglio i fattori che influiscono sulla spesa e i metodi per contenere i costi.
Il costo dell’aria condizionata non è un valore fisso ma dipende da molteplici variabili, tra cui la tipologia dell’apparecchio, la classe energetica, la tecnologia impiegata e il numero di unità installate. Secondo i dati aggiornati di ARERA a giugno 2025, il prezzo medio dell’energia elettrica si attesta su circa 0,160 €/kWh. Tuttavia, il costo finale in bolletta incorpora anche oneri di sistema, costi di trasporto, gestione del contatore e IVA, portando la spesa media a circa 0,28 euro per kWh.
Tipologie di condizionatori e consumi medi
Ecco una panoramica dei consumi orari in kWh in base ai modelli più diffusi sul mercato:
- Modelli portatili: consumano tra 1,0 e 1,5 kWh/h, con punte fino a 1,8 kWh/h.
- Split senza inverter: hanno un consumo medio tra 0,8 e 1,2 kWh/h, ma risultano meno efficienti rispetto agli inverter.
- Split con tecnologia inverter (classi A++, A+++): vantano consumi contenuti tra 0,4 e 0,7 kWh/h.
- Multisplit (2 unità): pur raffreddando più ambienti, consumano complessivamente da 1,2 a 1,8 kWh/h.
- Split da 12.000 BTU: modello standard per ambienti di medie dimensioni, consuma mediamente 0,9–1,2 kWh/h.
La classe energetica è un altro elemento cruciale: un condizionatore di classe A o superiore consuma circa 160 kWh all’anno, mentre apparecchi in classe C possono arrivare a 260 kWh annui. La potenza, espressa in BTU (British Thermal Units), è direttamente proporzionale al consumo energetico: più alta è la potenza, maggiore sarà l’assorbimento.

Considerando le caratteristiche sopra elencate, si possono delineare alcune stime indicative dei costi:
- Un condizionatore inverter in classe A++ comporta una spesa oraria tra 0,11 e 0,20 euro, con un costo mensile stimato tra 26,40 e 48,00 euro e un esborso per tutta l’estate (circa 90 giorni) che varia da 79,20 a 144,00 euro.
- Uno split base in classe A ha una spesa oraria di circa 0,17–0,25 euro, traducendosi in un costo estivo tra 122,40 e 180,00 euro.
- Il sistema multisplit (2 unità) è il più dispendioso: la tariffa oraria si aggira tra 0,34 e 0,50 euro, con una spesa complessiva estiva che può superare i 244,80–360,00 euro.
Fattori che influenzano i consumi e consigli per risparmiare
Non solo il modello e la tecnologia incidono sui costi: anche il comportamento dell’utente e le condizioni climatiche giocano un ruolo decisivo.
- Temperatura impostata: abbassare la temperatura interna di un solo grado può aumentare il consumo fino al 7%.
- Differenza tra temperatura interna ed esterna: più ampia è la forbice, maggiore sarà l’energia richiesta per mantenere il fresco.
- Durata di utilizzo: un condizionatore acceso 24 ore al giorno può far raddoppiare o triplicare la spesa energetica mensile.
- Zona climatica: chi abita in città o regioni con temperature elevate tende ad accendere prima e più a lungo il condizionatore rispetto a chi risiede in aree alpine o più fresche.
Per contenere i costi è fondamentale una corretta manutenzione dell’impianto, poiché un condizionatore non efficiente consuma molto di più sotto sforzo. Si consiglia inoltre di installare un apparecchio per ogni stanza da raffreddare: raffreddare più ambienti distanti con un unico condizionatore aumenta sensibilmente i consumi.
Durante le ore meno calde della giornata è utile passare alla modalità deumidificatore o attivare timer e modalità notte per limitare gli sprechi. Per mantenere una temperatura gradevole senza abusare dell’aria condizionata, è efficace chiudere persiane e tapparelle nelle ore di sole intenso, impedendo così il surriscaldamento degli ambienti. Evitare l’uso eccessivo di apparecchiature elettroniche che generano calore contribuisce ulteriormente a mantenere fresco l’ambiente domestico con minori consumi energetici.