Roberto Benigni da Fiorello rispolvera “L’inno del corpo sciolto”

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Roberto Benigni | © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

Ieri sera è andata in onda l’ultima puntata de “Il più grande spettacolo dopo il weekend” lo show in Rai di  Fiorello, record di ascolti, che ha portato in prima serata Roberto Benigni e che ha fatto degli ospiti musicali un punto di forza di tutte le serate, con artisti nazionali ed internazionali che si sono esibiti nelle diverse serate: da Giorgia e i Negramaro, a  Tony Bennett, Coldplay e Michael Bublè passando per Elisa, Caparezza e Biagio Antonacci.

Ospiti dell puntata di ieri sera sono stati Jovanotti e Malika Ayane che si sono esibiti sul palco dello Studio 5 di Cinecittà in diversi momenti della serata: sebbene l’esibizione di Lorenzo Cherubini, scoppiettante al fianco di Fiorello, sia stata assolutamente divertente e riuscita, senza dubbio l’ospite più atteso della serata era Roberto Benigni, che si è fatto attendere e non poco.

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Roberto Benigni | © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

Alle 22.45 l’attore ha fatto il suo ingresso sul palco cantando “La porti un bacione a Firenze”, accolto tra gli applausi del pubblico che ne attendeva con curiosità l’arrivo. Poi un monologo con il quale non ha mancato di sparare a zero sull’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: molte le frecciate per nulla velate all’ex Premier, alle feste, alle donne e ai processi. “Non parla più nessuno del nostro Berlusconi. Silvio, ti voglio bene. Io ti sarò sempre fedele, nei secoli, come i carabinieri. Io e i carabinieri ti saremo sempre vicini” – dice un Benigni divertito nel suo intervento.

L’attore  toscano ha poi seguito Fiorello che l’ha invitato a proporre dal vivo quella che lo showman siciliano ha definito  “la tua My Way”: L’Inno del corpo sciolto” uno dei brani più pungenti firmati dall’attore e datato 1979. Imbracciata la chitarra, il premio Oscar ha  intonato il pezzo accompagnato da Fiorello.

L’intervento di Benigni si è concluso con due omaggi. Il primo a Sandro Pertini che  Benigi ha ricordato così:

Era pacifista fin da ragazzo, ma allo scoppio della prima guerra mondiale partì volontario in guerra, perchè vide che andavano in guerra i figli dei contadini, della povera gente. In quel momento, disse, sentivo che dovevo dare più di loro e andai in prima linea: nei momenti di difficoltà chi ha di più deve dare di più

Il secondo momento invece un commosso richiamo ad Andrea Pazienza, fumettista molto amico di Benigni che l’ha ricordato con una citazione: “Non bisogna mai tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa”.

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