Sopravvivere a X Factor – Sesta Puntata

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Chiedo scusa per il ritardissimo, ma considerate che neanche questa settimana ho visto X Factor in diretta e per guardarmi i video ho pure saltato la pausa pranzo. Sto diventando un martire della minchioneria, comincio a chiedermi chi me lo faccia fare, visto che in diretta ho commentato solo le prime due puntate. Sarà che ormai il mio cuore è nelle salde mani di Nevruz, sarà che ho sempre paura che sia l’ultima volta che vedo qualcuno dei miei beniamini, sarà quel che sarà, intanto continuo.

Serata dedicata alla dance, e qui vorrei sollevare una mozione di disappunto per non aver ascoltato l’interpretazione di alcune delle hit che hanno dato gioia ed emozione al mio cuore di adolescente. Parlo dell’immotivata esclusione di “What is love” di Haddaway, di “Freed from desire” di Gala e soprattutto di quelle due che facevano rispettivamente “Ehapoppecceapoppidap” e “Bontichitichitichibontichibon”, che non ricordo come si intitolavano ma i lettori tra i 25 e i 40 anni dovrebbero riconoscere sicuramente.

Andiamo con le esibizioni.

DAVIDE: Si esibisce in una canzone che la Maionchi presenta come “I am Ottalov”. A questo punto poteva dire “I am Ottavia Piccolo” ed era lo stesso. C’è da dire che la Mara nazionale stasera si è esibita in alcune rare perle di equilibrismo lessicale britannico, presa per il culo anche dalla Tatangelo (che è tutto dire). Davide canta senz’anima, attorniato da alcune donne vestite da sbandieratrici e con delle banderillas come quelle della corrida. Speravo che andassero fino in fondo e dessero il colpo di grazia al buon Davide. Non è accaduto, speriamo nella prossima volta.

NEVRUZ: Canta dentro un gabinetto. Speravo cantasse “Chiuditi nel cesso” degli 883, contenuto nel disco coi remix di alcune canzoni degli 883 e quindi innegabilmente dance. Se non l’avete mai ascoltata, cercate subito su Youtube questa rara perla di denuncia sociale scagliata dalla coppia Pezzali-Repetto. Nevruz adesso canta canzoni più in linea col suo stile, ma a me manca un po’ il piagnisteo classico che faceva dopo aver cantato le canzoni col sentimento. Facciamo così, Nevruz canta quello che vuole, però alla fine gli diamo due pugni per farlo piangere senza motivo. Mi sembra un compromesso accettabile.

CASSANDRA: Avete presente quando mangiate il Mars oppure una caramella mou e la bocca vi si impasta e non riuscite a parlare bene? Ecco, Cassandra per tutta la canzone mi ha dato quella sensazione lì. Siccome ogni tanto veniva fuori una scritta che diceva che sarebbero apparsi alcuni prodotti a scopo promozionale, forse nella sua esibizione lo sponsor era davvero il Mars.

DAMI: Io e mio fratello abbiamo ancora oggi, dopo 30 anni, dei modi di esprimerci che usiamo solo noi. Uno dei nostri aggettivi preferiti è “Vidozzo“, che in dialetto indica la pannocchia di granturco ma per noi esprime un concetto difficile da descrivere. Significa una persona inutile, che non sa quello che fa ed è anche goffo. Fino a oggi non riuscivo a comunicare bene questa sensazione, ma da oggi ho un ottimo termine di paragone. Dami. Entra vestito come alle scuole medie quando pensavi di essere un figo e dopo qualche anno rivedi le foto e dici: “Ma come ero ridicolo!“. Ecco, Dami non abbiamo bisogno di vederlo neanche tra qualche anno, capiamo subito che è ridicolo, un vero e proprio Vidozzo.

NATHALIE: Canta una canzone che con lei non c’entra niente, ma siccome secondo me e anche secondo altri è l’unica che abbia qualche capacità artistica si vede che hanno cominciato a fare come nei tornei di golf, che se sei piùbravo parti con un handicap.  Se continua così tra qualche puntata le faranno cantare “Fra Martino Campanaro” sott’acqua .

KYMERA: Cantano “Let’s dance” di David Boy (come lo chiama Enrico Ruggeri) ricoperti da una delicata pastella argentea. Non cantano neanche male, mi sa che la prossima volta li ricoprono interamente d’argento, se necessario li friggono pure per dargli una certa croccantezza.

STEFANO: Canta “Hawai survai“, o almeno così dice la Maionchi. Comincia la canzone e capiamo che si tratta di “I Will Survive“, cantata però con l’accento di un contadino della Basilicata e il fiato di uno che ha lavorato in acciaieria tutta la vita. Dopo sei secondi e tre passi di danza Stefano va in debito d’ossigeno e comincia ad ansimare. Propongo d’ora in poi di punzonarlo al palco e non farlo mai muovere, facendogli cantare solo canzoni terribilmente tristi, così almeno diamo un senso alla sua presenza, ovvero creare moti di compassione nei telespettatori. Altrimenti tutto questo sadismo non ha senso.

RUGGERO: Arriva pettinato come dovesse fare la Prima Comunione e trasforma una delle canzoni più sensuali del mondo, ovvero “You’re my first, my last, my everything” di Barry White, in un inno da domenica a messa che sprizza la stessa sensualità di “Osanna eh, Osanna eh”.

DORINA: L’hanno cacciata, quindi non mi dilungo neanche perchè sto festeggiando e rischio di rovesciare lo champagne sulla tastiera. Dico solo che la Tatangelo ha detto che avrebbe cantato “Ozda”. Si trattava di “Hot Stuff”. Secondo me hanno fatto una gara a chi diceva peggio i titoli delle canzoni inglesi.

A settimana prossima. Riuscirò a vederlo per una volta in diretta a casa? E chi lo sa?

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