Aerosmith, Steven Tyler si riconferma animale da palcoscenico a Firenze Rocks

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Nel caso in cui vi trovaste a dover elencare tutti i cliché di una perfetta rockstar vi basterà pensare a Steven Tyler, che a 69 anni suonati continua a regalare grandi gioie dal palco.

Purtroppo non ancora per molto, perché quella di Firenze Rocks è stata una delle ultime date degli Aerosmith, attualmente in giro con il loro tour “Aero-vederci Baby!“, un saluto vero e proprio a quasi 50 anni di onoratissima carriera. Prima di loro, sul palco per la data iniziale della tre giorni di concertoni fiorentina, ci sono stati i Placebo, che hanno presentato un concentrato di un’ora sotto il sole cocente del capoluogo toscano. Sorprendentemente piacevoli, con Brian Molko in grandissima forma e una seconda parte decisamente più rock. Ottima la partenza con “Pure Morning“, il concerto è proseguito poi con “Loud like love” e “Jesus’ son“, “Soulmates never die”, “Special needs“, “Too many friends” e “Twenty years“. Tra il pubblico è facile pensare che non ci fossero principalmente estimatori dei Placebo, che hanno tuttavia regalato uno spettacolo di altissimo livello passato per “Special K“, “Song To Say Goodbye” e che si è concluso con “Runnin’ Up That Hill“.

Gli Aerosmith non si sono fatti attendere a lungo, sono saliti sul palco poco dopo le 21 con un messaggio forte e chiaro sulle note di “Let the music do the talking” e uno show talmente carico che il tempo è sembrato volare troppo in fretta. Steven Tyler, infatti, non si è fermato un attimo e la voce, soprattutto nella seconda parte del concerto, ne ha risentito ma questo non l’ha affatto scoraggiato. Spesso al microfono al fianco di Joe Perry, con il quale mostra di avere una sintonia invidiabile. Non per nulla stiamo parlando dei Toxic Twins, tutt’altra cosa rispetto a Mick Jagger e Keith Richards, con i quali il paragone sorge quasi spontaneo.

Steven Tyler ha sfoggiato il suo look sempre eccentrico e riconoscibile, unghie smaltate, capelli spostati dal ventilatore puntato fisso in volto, l’asta del microfono sotto la quale c’è scritto “lucky me”, sfoggiando tutti i must di una vera rockstar. E da uno così, che solo ansimando tiene su uno spettacolo, c’è solo da imparare. Un concerto degli Aerosmith è una vera e propria lezione di storia del rock nella quale non mancano nemmeno gli omaggi: “Come together” dei Beatles ormai è una parte fissa della scaletta, passando per “Stop Messin’ Around” e “Oh Well” dei Fleetwood Mac. In mezzo tanti grandi e conosciutissimi brani, come “Rag Doll” e “Love in an elevator” fino alla versione più romantica del repertorio degli Aerosmith, con “Crying” e “I don’t wanna miss a thing“. Si è capito che il vorticoso spettacolo sarebbe arrivato alla fine quando, dopo aver scherzato al pianoforte, Steven Tyler ha dato il via a “Dream on“, chiudendo però con una bella botta di blues per lanciare “Walk this way” e un “Vi amiamo Italia, ci rivediamo” che ci fa sperare che questo “Aero-vederci Baby!” non sia la conclusione definitiva di una carriera fatta sì di alti e bassi ma già leggendaria. Se proprio vogliamo (e possiamo) sognare, per seguire i consigli di Steven, allora speriamo di rivederlo prestissimo sul palco. Di rock non ne abbiamo mai abbastanza.

La scaletta del concerto degli Aerosmith a Firenze Rocks

Let the Music Do the Talking
Young Lust
Rag Doll
Livin’ on the Edge
Love in an Elevator
Janie’s Got a Gun
Nine Lives
Stop Messin’ Around
(Fleetwood Mac cover)
Oh Well
(Fleetwood Mac cover)
Sweet Emotion
I Don’t Want to Miss a Thing
Come Together
(The Beatles cover)
Chip Away the Stone
Cryin’
Dude (Looks Like a Lady)

Dream On
Mother Popcorn
Walk This Way

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