Il concerto dei BowLand all’Auditorium Flog di Firenze

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© Facebook / BowLand

I BowLand sono tornati casa. Il 30 e 31 marzo si sono esibiti all’Auditorium Flog di Firenze, la città in cui tutto ha avuto inizio.

Saeed Aman, Pejman Fani e Leila Mostofi sono persiani e si conoscono da molto tempo. Si conoscevano già a Teheran e poi il destino li ha fatti incontrare nuovamente in Italia. Per la precisione nel capoluogo toscano, la culla del Rinascimento dove, nel 2015, è nato il viaggio dei BowLand. Nel 2017 hanno pubblicato il loro primo album, “Floating Trip” e oggi sono sulla bocca di tutti grazie alla loro partecipazione al talent show “X Factor“. Sono un trio bene assortito, che ha lasciato i giudici del programma a bocca aperta fin dalle prime note durante le audizioni. A notare il loro talento era stata Asia Argento, poi il gruppo è passato sotto l’ala di Lodo Guenzi, che li ha orgogliosamente portati in finale. Sembrava impensabile che, in uno show televisivo incentrato sulla musica pop, un gruppo come questo potesse arrivare in finale. Nel panorama musicale italiano di certo non esiste nulla di simile: lo spettacolo proposto dai BowLand trasporta lo spettatore nel loro mondo. Chi ascolta non può fare a meno di farsi trascinare dalla musica, dimenticandosi di tutto il resto.

La voce di Leila ha due straordinari compagni di viaggio: Saeed e Pejman creano attraverso le note il mondo surreale che caratterizza la musica dei BowLand. Il progetto è arricchito da una parte visual che rispecchia pienamente il loro mondo. Anche sul palco di Firenze il gruppo conferma di avere una grande personalità – che non è cosa da poco. Come già successo nella loro esperienza televisiva, non c’è cover che passi per le loro mani senza assorbire il carattere della musica dei BowLand. Sulle cover, poi, il pubblico si scalda; sono i pezzi che forse ha sentito maggiormente ma è chiaro che “X Factor” sia stata solo una tappa e non il punto d’arrivo. I BowLand sono pronti a spiccare il volo e il pubblico è già pronto ad accoglierli. Forse è da migliorare l’interazione dal palco ma questi giovani artisti persiani hanno dimostrato abbondantemente di avere intenzione di portare avanti il progetto nel migliore dei modi. C’è tanto lavoro da fare, o almeno è quello che ci auguriamo. Speriamo di avere presto nuovo materiale da ascoltare e che da questo nuovo traguardo possano nascere nuovi, interessanti, suoni.

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