Le voci delle aquile italiane: la classifica delle voci italiane più alte nella musica

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Mina - Over The Rainbow Artwork

Qualche tempo fa sul nostro portale è stata pubblicata la classifica dei cantanti e delle cantanti con la più grande estensione vocale di tutti i tempi. Quella classifica non teneva però conto delle voci italiane e più di un messaggio aveva fatto notare questa pecca. A questo punto mi sono rimesso a scartabellare documenti, siti, scale vocali e quant’altro per rimediare a questo errore.

Prima di tutto, così come per la volta precedente, per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo dare alcune definizioni univoche. Quando parliamo di estensione vocale intendiamo la misura dei toni che una voce umana può raggiungere e questa definizione è utilizzata nel canto per identificare i tipi vocali. Al di là delle tante caratteristiche che una voce umana possiede (peso vocale, colore, tessitura, timbro e tante altre) generalmente la classificazione delle voci parte dalla musica classica europea e più precisamente dall’opera e divide le voci in sette tipi (ne esiste un ottavo per i bambini, la voce bianca). Essi sono, secondo la notazione scientifica dei toni, per gli uomini basso (E2–E4), baritono (G2–G4), tenore (C3–C5) e controtenore (E3–E5) e per le donne contralto (F3–F5), mezzo-soprano (A3–A5) e soprano (C4–C6).

Detto questo, andiamo a esaminare quali sono le voci italiane con la maggiore estensione vocale, quelle che riescono a raggiungere le voci più alte e le voci più basse sia tra gli uomini che tra le donne.

Prima di fare questa classifica c’è però bisogno di fare una citazione a parte su Demetrio Stratos, mai troppo compianto cantante degli AREA, un artista che ha segnato in maniera indelebile il modo di concepire ed ascoltare musica dalla fine degli anni Sessanta in poi. Stratos rifugge alla classifiche di questo tipo, visto che era un cantante capace di raggiungere frequenze pari a 7000 Hertz con un’estensione vocale ancora oggi ineguagliata e la sua apertura mentale che lo ha portato a sperimentare la voce trattandola come un vero e proprio strumento.

Detto questo, partiamo dall’estensione vocale. Parlando degli uomini in Italia c’è Nicola Sedda, un cantante dal tono tenorile che ha un’estensione vocale di cinque ottave e una nota (F2-G7) e che è molto famoso all’estero. Sedda riesce anche a raggiungere la cosiddetta settima ottava, ovvero a raggiungere quel campo delle note tra C7 e C8, zona di solito ad appannaggio dei soprani. Subito dopo troviamo Al Bano, il popolare cantante pugliese, che si attesta sulle quattro ottave e mezza, e Gianfranco Michele Maisano, in arte Michele, che arriva a quattro ottave. Ai gradini del podio John De Leo, ex cantante dei Quintorigo, e Michele Luppi, ex cantante dei Vision Divine, che si avvicinano alle quattro ottave.

Ci sono poi una marea di cantanti maschi tra le tre e le quattro ottave: citiamo Marco Mengoni (C3-F6, 3 ottave, 3 note e 2 semitoni), Tiziano Ferro (3 ottave e 2 toni) e Claudio Baglioni (E2-A4, 3 ottave e 3 note). Un discorso a parte lo meritano Roby Facchinetti e Nico Di Palo dei New Trolls, che posseggono due registri vocali e vengono detti baritenori perchè possiedono sia le note del baritono che quelle del tenore, fondendole in un’unica enorme voce di circa 3 ottave, versatile per ogni tipo di musica. Sulle tre ottave troviamo Mino Reitano, il compianto Mango, un mezzosoprano esperto di semifalsetto, Claudio Villa, Giuliano Sangiorgi e Andrea Bocelli. Appena sotto troviamo Francesco Renga con 2 ottave e mezzo.

Parliamo ora delle donne: in testa troviamo la mai dimenticata Giuni Russo, cantante dedita alla sperimentazione e con una estensione vocale tale da coprire sette ottave. Subito dietro troviamo Romina Arena, cantante palermitana adorata da Ennio Morricone e da Al Pacino, che dopo l’aggressione di un fan squilibrato che l’ha accoltellata alla gola si è ritrovata con una estensione vocale di cinque ottave frutto di una faringe modificata proprio dalla ferita infertale. Al gradino più basso del podio troviamo Mina con 4 ottave e 3 toni. Poco dopo ci sono Arisa (4 ottave e un tono) e Laura Pausini (3 ottave e sei toni).

Proseguendo nella nostra camminata troviamo Giorgia, Lara Fabian e Anna Oxa (3 ottave e cinque toni), Antonella Ruggiero e Alexia (3 ottave e due toni e mezzo) e Elisa (3 ottave e un tono). E le cantanti della nuova generazione? Andiamo malino: Annalisa Scarrone si attesta sulle 2 ottave e sei note, Alessandra Amoroso padroneggia 2 ottave e 2 note ed Emma Mattone possiede due ottave e due note e un semitono. La grande Mia Martini aveva una estensione vocale di 2 ottave e 2 note escludendo il falsetto, con il quale raggiungeva le 3 ottave e mezzo.

Parliamo ora delle note più basse: tra i maschi Andrea Bocelli è quello con la voce più bassa con un C#2 seguito da Claudio Baglioni con un E2. Tra le donne, oltre a Giuni Russo con il suo B#1, ci sono Mia Martini e Antonella Ruggiero, entrambe con un D2. Subito dopo troviamo Laura Pausini (G2), Anna Oxa (A#2) e Lara Fabian (Bb2).

Interessiamoci ora invece alle note più alte: sul podio maschile la medaglia d’oro è di Marco Mengoni (F6), seguito da Michele Luppi (D#5) e da Andrea Bocelli (D5). Sul podio femminile, oltre alla già citata Giuni Russo (Si#7) ci sono Mina (La#7) e Lara Fabian (G6). Ai piedi del podio stazionano Laura Pausini, Anna Oxa e Alexia (F6) seguite da Giorgia ed Elisa (C#6). Ultime (si fa per dire) Annalisa Scarrone e Arisa con “solo” C6.

Ora qualche curiosità: un sacco di artisti hanno una estensione vocale di due ottave o meno, tra cui Adriano Celentano, Gianni Morandi, Fausto Leali, Domenico Modugno, Lucio Battisti, Luca Carboni, Eros Ramazzotti, Alex Britti, Michele Zarrillo, Kekko dei Modà e Marco Masini. Sui dati ha influito pesantemente la padronanza dei cantanti di una volta che è ben diversa da quelli di oggi, dato che allora si studiava obbligatoriamente canto prima di entrare nel mondo discografico mentre oggi, grazie ai talent, gli artisti trovano una scorciatoia per passare direttamente alla musica professionistica. Non è stato possibile trovare le estensioni vocali di artisti come Gianna Nannini, Dolcenera, Milva, Mietta, Nina Zilli e Zucchero.

4 COMMENTS

  1. He! eh! SI #, MI #, DO b, FA b… Chi scrive sula musica, perché sempre di musica si tratta, non dovrebbe cadere su un errore così madornale. Avrei inoltre semplificato, aggiungendo alle ottave, il resto in semitoni. Inoltre avrei chiarito un po meglio sul discorso delle tecniche vocali. Se per range vocale si intende l’emissione di un suono, allora possono entrare in gioco altre tecniche. Nell’emissione del suono con l’ articolazione di una parola la cosa cambia. Dico questo, perché alcune tecniche, permettono dei registri ben più alti di quelli citati. Ogni tecnica comunque, ha un proprio range, che varia da individuo ad individuo e oltre il quale range non si può andare, se non con l’ausilio di un’ulteriore tecnica che lo permetta. Per quanto riguarda Roby Facchinetti e Nico di Palo, sono d’accordo. Va però detto che la cosi detta “voce di testa”, è effettivamente un ibrido perché la compressione viene convogliata nella testa prima dell’ emissione, ma se si considera anche l’emissione in “falsetto”, l’estensione supera di parecchio le 3 ottave. Stesso discorso per Antonella Ruggero. Con la tecnica delle whistle note poi, si possono raggiungere tonalità di un’ottave o anche due, oltre le più alte qui citate. Forse è per questo motivo che i / le cantanti italiane, non sono state considerate nella classifica di cui lei parlava. Credo che miglior cosa, sarebbe stata dividere distintamente per tecnica vocale o quanto meno, chiarire un po meglio sotto questo aspetto. Per finire. Con DO 4, intende il classico DO di petto? Sa, ci sono due scuole di pensiero, se ci confrontiamo col modo di vedere in America. A volte C 4, ha la differenza di un’ottava. Comunque, se intendiamo C4 un DO di petto, l’ F6 che dice di Mengoni, non esiste proprio. Siamo al limite delle whislte notes e non mi sembra proprio che Mengoni sia in possesso di questa tecnica.

  2. Ti chiedo scusa poichè ho guardato prima il sito dell’estensione delle voci internazionali e lamentavo l’assenza di Giuni Russo.
    Fortunatamente la trovo quì.
    Giustissimo citare Demetrio Stratos che è un “fuori categoria” .
    Claudio Villa grande tecnica , un grande Tenore veramente , di scuola “belcanto lirico” , poteva benissimo cantare Opera. Anzi mi pare che per un pò, l’abbia cantata. Grandissimo Cantante.
    Giustissimo il discorso che mentre, in generale, nel passato si studiasse canto prima di lanciarsi nel “pop” (notare le virgolette) , oggi avviene per primo tutto un livellamento di superficie “telegenica” (mi si consenta l’espressione, odiosa ma odierna..) e poi magari arriva la Voce.
    La Voce migliore Italiana oggettivamente parlando rimane Giuni Russo.
    Come personale gusto ed inclinazione ho un debole per Giorgia Todrani. Non conosco affatto Romina Arena , adesso vado subito a documentarmi.
    Grazie.

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