I concerti in streaming continueranno a esistere?

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I grandi cambiamenti di abitudini, stili di vita e consuetudini nell’ultimo anno e mezzo, non solo in Italia ma più o meno in tutto il mondo, hanno portato milioni e milioni di persone a vedere mutare tantissime condizioni presenti nelle rispettive vite prima del 2020, che hanno dunque influenzato la maniera con cui si trascorrono le ore dedicate al lavoro, con la famiglia, con gli amici, oppure per divertirsi con i propri hobby e interessi.

Nell’ambito della musica, l’impossibilità di organizzare da più di un anno concerti live ha penalizzato fortemente l’attività musicale dei principali artisti italiani e internazionali e la loro produzione artistica. Ecco che tanti dei volti più in vista del panorama musicale si sono organizzati in questi mesi, in attesa di future e probabilmente prossime riaperture, con la trasmissione di eventi e concerti da poter offrire al pubblico con un servizio di live streaming. Uno stratagemma utile per poter ovviare alle grandi difficoltà del periodo, utilizzato da Liam Gallagher, Dua Lipa e tantissimi altri volti noti della scena musicale mondiale.

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Il mondo della musica è stato infatti uno dei settori più penalizzati negli ultimi mesi, più di tutte le principali discipline sportive. Si tratta di una tendenza che si è dimostrata opposta alla crescita delle piattaforme online con i rispettivi giochi di slot e dei siti di streaming, per esempio. Se il mercato dei concerti aveva un ricavo generale quattro volte superiore al fatturato generato attualmente, si capisce come i concerti di streaming abbiano cercato di ovviare alle tante difficoltà presenti nel mondo musicale. A questo punto la domanda è però lecita: i concerti in streaming sono destinati a restare nel panorama artistico dei prossimi anni o scompariranno a breve?

Ci sono infatti esempi virtuosi che hanno mostrato come i concerti in streaming riescano a generare un grande indotto economico per il mercato artistico e musicale: la band coreana di k-pop BTS ha stabilito un nuovo record di audience per un concerto in streaming a pagamento, andando a raggiungere oltre 750.000 persone che da 107 paesi diversi si sono collegate per seguire l’evento in contemporanea, generando una straordinaria cifra di 20 milioni di dollari. Difficile capire quanto questo esperimento possa essere replicato in futuro e in maniera stabile, ma è innegabile notare come la forte proliferazione del mondo digitale in questo ultimo periodo possa aver cambiato in maniera sostanziale le abitudini e le volontà del pubblico anche in questo senso.

Un altro metodo utilizzato e che potrebbe trovare una sua stabilità all’interno del panorama di fruizione musicale riguarda la possibilità di affidarsi a una piattaforma di streaming come Twitch o Amazon Music, che consentono agli artisti di sponsorizzare e condividere le dirette dei loro concerti collegandosi direttamente dalle rispettive applicazioni. Il mezzo digitale non può naturalmente replicare in maniera perfetta l’intensità e l’esperienza delle emozioni provate in un concerto dal vivo, ma permette di sperimentare forme di intrattenimento nuove, che spesso possono andare anche a creare commistioni interessanti, con il mondo della musica che ha invaso l’universo dei videogiochi: un esempio dell’ultimo periodo è quello fornito da Travis Scott, che insieme alla software house Epic Games è riuscito a creare e realizzare un concerto interamente ed esclusivamente disponibile su Fortnite, uno dei videogiochi che hanno maggiormente preso piede negli ultimi anni tra i giovanissimi.

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Insomma, le condizioni sociali e lavorative sono radicalmente cambiate nel corso del recente passato, e questo ha portato a una sostanziale revisione e modifica di quelle che erano le abitudini e i ritmi di vita di milioni di persone. In questo contesto la musica è indubbiamente uno dei settori più interessati: concerti in live streaming e la trasmissione di dirette di eventi presenti su piattaforme e videogiochi resteranno anche in futuro?

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