“Una Cura Per Il Freddo” nuovo album di Zibba, la recensione

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Chissà perché si intitola “Una Cura Per Il Freddo” il nuovo album di Zibba. Molti hanno scritto che il cappello, il bicchiere di vino, la donna sotto le coperte, l’abbraccio di un amico, elementi presenti nei testi del cantautore ligure e nel booklet del cd, rappresentano tutte ottime cure per il freddo dell’anima e di quello portato dal vento. Per i fan la sua musica scalda il cuore. A me le canzoni di questo disco ricordano intensamente le rassegne musicali estive, le immagino suonate a un festival come quello del Primo Maggio, perfettamente incastrate con la voglia di estate alle porte, il desiderio di cantare, stare insieme, sudare e lasciarsi trascinare dalle opportunità e dalle maggiori libertà che la bella stagione porta con sé. Tutti antidoti per il freddo che tornerà.

Per avere tra le mani “Una Cura Per Il Freddo” bisognerà aspettare solo fino al 16 aprile, data di uscita di questo terzo disco di Zibba e della sua band Almalibre, mentre il primo estratto “Ammami” è in radio dal 9 aprile. Da sabato 17 invece partirà il tour di 70 date che porterà la band in giro per l’Italia sino alla fine dell’estate.

Questo è un album che già dalla copertina vi ispirerà e vi farà venir voglia di ascoltarlo, anche se non conoscete gli autori. E’ uno di quei dischi che piace, subito, è un genere e un modo di cantare che non si riesce facilmente a etichettare. Tuffatevi nei 15 brani che parlano di amore, di uomini, di vita e di incontri, non riuscirete ad abbandonarli facilmente. La voce di Zibba è graffiante e maschile, rauca e cantautorale, sintomo di una grande personalità. Si alternano con spontaneità romanticismi e malinconie, violini e dub, rap e chitarre jazz. C’è un po’ di tutto in questo lavoro che, se avete apprezzato il precedente “Senza smettere di far rumore” non vi deluderà, se non lo conoscete, vi sorprenderà.

Una Cura Per Il Freddo“, edito da Cramps – Universal, porta il marchio Volume, neonata etichetta discografica che ha seguito la la pre-produzione del disco e ne sta curando la distribuzione, in partnership con l’agenzia di promozione di musica indipendente L’Altroparlante e la Protosound Poliproject.

[A cura di Stefania Ortolano]

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