I Queen sono una vera e propria leggenda della musica internazionale, purtroppo Freddie Mercury ci ha lasciati il 25 novembre 1991.
Bisogna partire da questo presupposto: da grande fan del gruppo e di Mercury in particolare, non è stato facile accettare che qualcuno avesse preso il suo posto. Anche se sappiamo tutti benissimo che le cose non stanno esattamente così. La reazione più comune, tuttavia, quando dicevo che sarei andata a vedere i Queen + Adam Lambert era sempre la stessa: “è quello che fa finta di essere Freddie Mercury?” oppure “ma lo sai che Freddie Mercury è morto?”. Solo un pazzo potrebbe pensare di poter sostituire la voce di Freddie con quella di qualcun altro o di poter “rimpiazzare” un personaggio del suo calibro. E Brian May e Roger Taylor, ad essere sinceri, non sembrano affatto due pazzi o due sprovveduti.
La dimostrazione di questo ho potuto vederla con i miei occhi lo scorso 10 novembre, all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, a Bologna. Pochi minuti dopo le 21 lo schermo che copriva il palco – che aveva una passerella a forma di manico di chitarra – si è sollevato e i Queen sono saliti sul palco. I Queen + Adam Lambert che, appunto, non rientra nel nome del gruppo ma è un’aggiunta. E le aggiunte non predono il posto di nessuno. Adam Lambert ha avuto modo di ribadire il concetto a concerto avviato. Dopo un breve accenno di “We will rock you“, ripresa poi sul finale, ha continuato con “Hammer to Fall” continuando senza sosta fino a “Killer Queen“. A quel punto ha ricordato al pubblico che non avrebbe preso il posto di Freddie Mercury ed anzi, avrebbe provato a rendergli onore, spiegando di essere un grande fan, alla pari di ogni persona presente. Dopo un inizio in cui Lambert ha sfoggiato le sue indubbie qualità artistiche, l’atmosfera si è riscaldata veramente a partire da “Don’t stop me now“, come se le parole di Lambert avessero rotto il ghiaccio. Come se avesse detto “vengo in pace” e tutti si fossero immediatamente rilassati. Per tutto il resto del tempo, tra vari cambi d’abito, Adam Lambert non ha fatto altro che confermare di essere un grande performer e di essersi meritato quel posto. Senza mai imitare o scimmiottare il buon vecchio Freddie, ha regalato un grande spettacolo, affiancato ovviamente da due mostri sacri del calibro di Roger Taylor e Brian May, che ha anche cercato di chiacchierare in italiano con il pubblico, facendosi un selfie dal palco. May ha dedicato proprio a Mercury il brano “Love of my life“, con il palazzetto illuminato a giorno dalle luci dei telefoni e Freddie spuntato sul grande schermo, proprio come se fosse veramente al suo fianco. Il momento più emozionante in assoluto dell’intero concerto, che ha regalato uno spettacolo pieno di ottima musica e grandi artisti. Dopotutto era Freddie Mercury a cantare “The show must go on” (il brano uscì sei settimane prima che morisse). E a noi sembra che lo spettacolo sia andato avanti sì, nella maniera più rispettosa che si potesse concepire. E senza che passasse un giorno in cui non si sentisse la mancanza dell’immenso Farrokh Bulsara.
La scaletta
We Will Rock You (intro)
Hammer to Fall
Stone Cold Crazy
Another One Bites the Dust
Tie Your Mother Down
Fat Bottomed Girls
Killer Queen
Don’t Stop Me Now
Bicycle Race
I’m in Love With My Car
Get Down, Make Love
I Want It All
Love of My Life
Somebody to Love
Crazy Little Thing Called Love
Drum Battle
Under Pressure
I Want to Break Free
Whataya Want From Me (P!nk cover)
You Take My Breath Away
Who Wants to Live Forever
Last Horizon
Guitar Solo
Radio Ga Ga
Bohemian Rhapsody
Day-Oh (feat. Freddie Mercury)
We Will Rock You
We Are the Champions
God Save the Queen