Sanremo: Jubilmusic, il festival Internazionale di Christian Music

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Dopo aver conosciuto un po’ meglio il Premio Tenco ci avviamo adesso a conoscere un’altra manifestazione musicale importante, che si svolge la settimana dopo anch’essa al Teatro Ariston di Sanremo: si tratta di Jubilmusic.

Jubilmusic è un evento di caratura internazionale di Christian Music, ovvero di quell’ambito della musica, per ora molto più diffuso e affermato all’estero (soprattutto in ambienti protestanti come quello statunitense e britannico dove esiste un vero e proprio mercato discografico paragonabile a quello del pop/rock) che intende cantare e promuovere i valori umani e fa riferimento alla fede e al modello antropologico cristiani, dai quali attinge per quanto riguarda i contenuti dei testi delle canzoni, mentre il genere musicale può essere molto variabile (si spazia dal rock al pop, dall’hip-pop al gospel, dal cantautorato al soul). Si tiene dal 1999 e ha già superato, pertanto, la decima edizione.

jubilmusicEsso consiste di una serie di momenti che si snodano nell’arco di tre giorni (generalmente il 3° weekend di novembre) e riguardano sia interventi educativi per i ragazzi delle scuole (dalle elementari alle superiori) che incontri formativi per i giovani. A questi si accompagna un concorso per giovani autori di canzoni inedite, chiamato Jovani x Jubilmusic, che si svolge nella giornata di venerdì. La canzone prescelta dalla giuria internazionale viene poi presentata all’interno della serata conclusiva, che si svolge il sabato presso il Teatro Ariston e che costituisce propriamente il Festival Internazionale di Christian Music.
A Jubilmusic partecipano cantanti e gruppi provenienti da tutto il mondo, artisti che con la loro musica cercano di mettere il proprio talento, coerentemente con unatestimonianza di vita personaleimpegnata, al
servizio della diffusione dei valori umani e spirituali e della fede in cui credono.

Il connubio tra il concorso per i giovani e la serata internazionale è molto efficace, sia per conoscere la realtà della Christian Music esistente negli altri paesi, sia per fare un’esperienza di alto valore formativo per un giovane che vuole crescere nella musica. Jubilmusic è il principale evento organizzato dalla Hope, struttura formativa nata in seno al Servizio Nazionale della Pastorale Giovanile della CEI, che si occupa della formazione dei giovani nell’ambito della comunicazione mass-mediale, in particolare nell’ambito della musica leggera e dello spettacolo, nonché dell’organizzazione e della produzione degli eventi musicali e artistici legati ai grandi incontri giovanili in ambito ecclesiale (Giornate Mondiali della Gioventù, per fare l’esempio più immediato).

La sua attività formativa si svolge prioritariamente attraverso una vera e propria scuola (Hope Music School) che fa incontrare, nella forma residenziale di due tranches formative di sei e cinque giorni, i giovani tra di loro e con esponenti significativi e di primo piano del mondo professionale dello spettacolo e si propone di farli crescere attraverso relazioni sane e costruttive, con l’intento di formare una nuova generazione di artisti impegnati e coerenti ma anche competenti sotto il profilo della preparazione (siano essi compositori, autori, interpreti o animatori).

Essa, attraverso un metodo fortemente esperienziale che parte dall’ascolto dei brani degli allievi nella condivisione della classe, dello staff e dei docenti, promuove un progetto educativo e formativo finalizzato alla crescita graduale della persona innanzitutto sotto il profilo umano e relazionale, e poi sotto quello artistico. L’artista viene inteso come colui che ha l’opportunità di comunicare dei contenuti a un “pubblico” che non è solo e non tanto un mezzo per raggiungere il successo, ma innanzitutto il destinatario e il soggetto compartecipe di quei contenuti e che, per questo, va rispettato.
L’artista ha così un debito verso il pubblico e una responsabilità rispetto a ciò che comunica e trasmette agli altri e di questa responsabilità deve saper farsi carico. Si cerca, quindi, di proporre un modello di artista che sappia tenere insieme la dimensione della persona con quella del personaggio e di favorire una crescita graduale e armonica dell’allievo per evitare di cadere nelle illusioni del successo facile e immediato che poi, quando viene meno, può causare nella persona, soprattutto se giovane, un vero e proprio crollo della personalità e grandi crisi di identità.

La Hope Music School, che si rende visibile all’esterno proprio durante Jubilmusic attraverso l’Hope Music Festival che vi si svolge in concomitanza, può diventare, oltre che una scuola dove si imparano delle tecniche, anche un’occasione per intessere rapporti e conoscenze e dare inizio a collaborazioni artistiche e musicali. Si sperimenta così che si può fare della musica e che si può farla bene. In altre parole, si riesce a esperire in prima persona che è possibile crescere sul piano artistico, proponendo una musica che esprima messaggi e contenuti buoni attraverso forme musicali belle e ben fatte.

L’esperienza personale del sottoscritto finora consiste, nell’arco degli ultimi 6 anni, di 5 partecipazioni al Premio Tenco come appassionato spettatore e di 6 presenze a Jubilmusic dove ho preso parte al workshop formativo e/o al concorso Jovani per Jubilmusic, oltre alle 6 partecipazioni alla Hope Music School come allievo. Sulla base di questa esperienza diretta ho potuto constatare l’esistenza di alcuni punti di contatto tra le due realtà che ritengo significativi.
Innanzitutto il loro ambito comune è quello della musica leggera di qualità, in particolare della “forma-canzone”, ovvero di quell’evento comunicativo-artistico della durata di alcuni minuti che coniuga una musica (fatta di melodia, armonia, ritmo) con un testo che cerca di veicolare e trasmettere un messaggio, testo che si fonde con la musica fino a formarne un tutt’uno inscindibile. Essa poi, nello specifico della canzone d’autore, racconta storie ed esperienze della vita (vissute in prima persona oppure osservate intorno a sé) che vengono elaborate poi personalmente dall’artista che scrive ed eventualmente anche canta la canzone. Entrambe le manifestazioni, poi, si svolgono al Teatro Ariston di Sanremo (come s’è detto, il più famoso tempio della musica leggera italiana) e in tempi tra di loro molto ravvicinati (come si può vedere nell’immagine qui sotto del manifesto che le ha pubblicizzate insieme nel 2009): le edizioni del 2010 si sono svolte in due weekend successivi l’uno all’altro, l’11-12-13 novembre per il Premio Tenco e il 18-19-20 per Jubilmusic.

Altro punto di contatto molto importante è la costante attenzione ai giovani e agli emergenti e la scelta di porli a fianco dei professionisti e dei “big” per la realizzazione di un evento musicale comune, nella sincera convinzione che questo possa portare ad uno scambio e a una crescita reciproci. Il Club Tenco ha mostrato questa apertura in modo ancora più evidente in questi ultimi anni, dando largo spazio alle nuove leve e dando vita a nuove iniziative, come quella di recente avvio, realizzata in collaborazione con il MEI di Faenza e intitolata, in modo significativo (e di degregoriana memoria) “La leva cantautorale degli anni Zero”. Jubilmusic, dal canto suo, nella straordinaria edizione del 2010, ha portato sul palco 270 giovani che hanno animato l’intera serata a fianco degli artisti internazionali. La Hope, inoltre, promuove costanti attività e progetti rivolti ai giovani, prima fra tutte la struttura formativa citata della Hope Music School (che per altro ha annoverato tra i suoi docenti più affezionati un nome come quello di Sergio Bardotti che, nel 1983 a Sanremo, ha ricevuto il Premio Tenco per “l’operatore culturale”).
Di pari importanza, infine, è il comune denominatore che lega le due iniziative: l’intento, molto nobile e molto concreto insieme, di reagire a un mondo della cultura e dello spettacolo troppo spesso vuoti e superficiali, fatti di promesse vane e di successo facile, di lustrini e di paillettes, di artisti che cantano mondi finti e irreali per aggraziarsi il pubblico e ottenerne il plauso. Li accomuna, a mio avviso, la ricerca e il tentativo di fare contro-cultura, di tracciare una strada nuova rispetto al modello dominante, dal gusto decadente e ormai stantio, proponendo un’alternativa credibile nel mondo mass-mediale della musica e dello spettacolo, in opposizione, eventualmente anche polemica, al mondo della canzonetta e al modello incarnato dal più blasonato e ufficiale “Festivalone” o dai format musicali per giovani emergenti oggi così in voga e di moda.

Il Premio Tenco e Jubilmusic sono, pur con le loro differenze e con le proprie peculiarità, due modi diversi, accomunati però dalla stessa passione, di promuovere una canzone che contenga e proponga anche della vera sostanza oltre che una bella confezione e di valorizzare l’artista di spessore che realizza la propria arte come frutto di un lavoro costante, ottenuto anche non senza sforzo e fatica.

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