Musicraiser, quando il crowdfunding parla italiano

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Recentemente sta prendendo sempre più piede anche in ambito musicale il crowdfunding, ovvero di quel sistema di autofinanziamento che prevede il coinvolgimento di fan e appassionati. Dopo il successo all’estero e anche nel nostro paese di piattaforme come Indiegogo, in Italia nel 2012 è nato Musicraiser, un servizio pensato per aiutare le band a raccogliere fondi per la produzione di dischi, tour o progetti di ogni tipo completamente italiano e gestito da Giovanni Gulino, cantante dei Marta sui Tubi, e dalla sua compagna Tania Varuni.

Dopo cinque anni il sito ha finanziato ben 1.112 progetti raccogliendo oltre 4 milioni di euro e nello scorso anno ha finanziato e permesso di pubblicare 200 dei quasi mille dischi pubblicati in Italia: all’inizio Musicraiser si è dovuto scontrare con la classica mentalità italiana del “crowdfunding uguale a elemosina“, ragionamento che denigra così uno strumento che all’estero viene usato per finanziare ogni tipo di progetto, dall’ufficio stampa ai video musicali passando per i tour musicali. Eppure il meccanismo di selezione del sito è molto rigido e ogni progetto viene valutato con grande attenzione (considerate che il sito trattiene il 10% delle campagne ma solo se la stessa raggiunge o supera il 100% delle donazioni richieste e se non si raggiunge il 100%, quello che è stato versato torna ai raiser e chi ha proposto il progetto non paga nulla).

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In quest’ottica, da qualche anno è sorto il dibattito se il crowdfunding potrà sostituire la discografia o avrà solo una funzione di supporto e per la maggior parte degli addetti ai lavori le etichette discografiche restano fondamentali ma la discografia deve cambiare: ne è un esempio recentissimo “Oxygen“, il nuovo progetto discografico di Aba, già finalista di X Factor e che vanta collaborazioni con Mario Biondi, Elio e le Storie Tese, Giorgia, Luca Tommassini e Zibba, che ha finanziato il suo primo disco di canzoni originali attraverso Musicraiser, raggiungendo il suo obiettivo e permettendogli di pubblicare il suo disco in anticipo rispetto ai tempi previsti, oppure “You. Can. Be.“, il nuovo album dei Planet Funk, formazione elettrorock italiana molto nota e composta da Alex Neri, Domenico Canu, Marco Baroni, Alex Uhlman, Sally Doherty, Luca Capasso e Dan Black che ha deciso di affidare proprio a MusicRaiser il suo ritorno sulle scene musicali dopo cinque anni di assenza.

Mi permetto di dire la mia: favorevole all’uso di queste forme di finanziamento ma la lotta per venire fuori nel mondo della discografia moderna non deve però avere come sconfitti gli ascoltatori che per esempio si trovano a partecipare ad una campagna di finanziamento e che alla fine hanno tra le mani un prodotto che non vale la spesa iniziale. Questi sono mezzi potenti ma vanno sicuramente sfruttati a dovere perché colpiscono le persone direttamente nella parte più emozionale della musica, ovvero seguire un artista che piace per il legame che si crea tra musicista e ascoltatore: se si gioca con quello alla fine si spezza qualcosa ed è impossibile riallacciare quel rapporto di fiducia.

 

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