Sanremo 2018, le pagelle dei duetti

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La grande macchina televisiva di Sanremo 2018 si è messa finalmente in moto: per cinque serate Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pier Francesco Favino condurranno la 68° edizione del Festival della canzone italiana.

Come ogni Sanremo che si rispetti, le vere protagoniste della kermesse sono le canzoni: per questo motivo abbiamo deciso di stilare le nostre pagelle dei brani dei 20 duetti in ordine di esecuzione. Si parte con Renzo Rubino e si chiude con Elio e le Storie Tese. Ecco i nostri giudizi.

Renzo Rubino e Serena Rossi – “Custodire”: Serena Rossi fà del suo meglio per cercare di migliorare il brano del cantautore pugliese ma non riesce a spostare il giudizio che anzi cala. Voto 6

Le vibrazioni e Skin – “Così sbagliato”: il gruppo capitanato da Francesco Sarcina cerca di portare ancora più rock sul palco con la presenza di Skin ma la canzone ne risente e si rallenta, con la cantante inglese quasi fuori posto. Voto 6.5

Noemi e Paola Turci – “Non smettere mai di cercarmi”: l’interprete romana ha trasformato una canzone sottotono e incespicante in un duetto fantastico che sembra scritto apposta per la voce della Turci. E pensare che si fossero presentate così a Sanremo probabilmente lo avrebbero vinto. Voto 8

Mario Biondi con Ana Carolina e Daniel Jobim – “Rivederti”: il crooner italiano si sposta tra Bahia e New York e accende di sentimento brasileiro il suo brano che fa molta più bella figura alla distanza. Bel duetto. Voto 7-

Decibel e Midge Ure – “Lettera dal Duca”: I Decibel incontrano gli Ultravox nella figura del suo leader e il risultato non è per niente male. Si respira piena atmosfere anni Ottanta all’Ariston di alto livello. Complimenti. Voto 7+

Annalisa e Michele Bravi – “Il mondo prima di te”: miss Scarrone migliora serata dopo serata e il duetto è di quelli che suona bene e che ne fa uscire migliore la canzone, peccato per le incertezze delle prime serate. Voto 6.5

Lo Stato Sociale con il Piccolo coro dell’Antoniano “Mariele Ventre” e Paolo Rossi – “Una vita in vacanza”: uno dei pezzi più riusciti della serata. Il coro dell’Antoniano insieme a Paolo Rossi e Lo Stato Sociale è praticamente perfetto. E Paolo Rossi e il suo cartello “Ovazione” sono fantastici. Voto 9

Max Gazzè con Rita Marcotulli e Roberto Gatto – “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”: la presenza dei due musicisti jazz non fa altro che cesellare . Gazzè non delude le attese e confeziona un piccolo gioiello sinfonico e orchestrale che emoziona e colpisce già al primo ascolto

Luca Barbarossa e Anna Foglietta – “Passame er sale”: Una coppia elegante per una canzone popolare, malinconica e passionale sull’amore di coppia dopo anni di rapporti. Brava Anna Foglietta, credibile, appassionata ed emozionata. Voto 7.5

Diodato e Roy Paci con Ghemon – “Adesso”: Il pezzo era già bello nella versione originale con la bella voce di Diodato e la grandissima tromba di Roy Paci, Ghemon interviene e ci mette del suo. Ottima esecuzione. Voto 7

Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico con Alessandro Preziosi – “Imparare ad amarsi”: già in tre Vanoni, Bungaro e Pacifico erano riusciti nella non facile impresa di capirsi e non pestarsi i piedi a vicenda, purtroppo la presenza di Preziosi nulla dà al brano e anzi qualcosa toglie. Peccato. Voto 6

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli con Giusy Ferreri – “Il segreto del tempo”: il brano partiva già da premesse non eccellenti e il fatto che la voce di Giusy Ferreri non si incastri nel pezzo non fa altro che aggravare la situazione. Voto 4.5

Enzo Avitabile e Peppe Servillo con gli Avion Travel e Daby Tourè – “Il coraggio di ogni giorno”: la world music in salsa partenopea di Avitabile si arricchisce della trama musicale degli Avion Travel e del tocco africano di Daby Tourè. Ora sì che il brano è davvero completo. Voto 8

Ermal Meta e Fabrizio Moro con Simone Cristicchi – “Non mi avete fatto niente”: le parole di Antoine Leiris, l’uomo che perse la moglie al Bataclan e scrisse una lettera aperta ai terroristi pronunciando la frase che dà il titolo al brano, recitate da Cristicchi sono la perla che mancava a questo pezzo. Da brividi. Voto 8

Giovanni Caccamo e Arisa – “Eterno”: la cantante cerca di salvare per quanto possibile la canzone del giovane cantautore siciliano ma fa solo quello che può, visto che il materiale su cui lavorare è fatto con un certo stampo. Encomiabile. Voto 6

Ron e Alice – “Almeno pensami”: la maestria, canora e non, di Alice, addolcisce ulteriormente questo pezzo già così delicato e lo fa funzionare ancora meglio, con Ron che quasi si nasconde e lascia spazio alla sua sparring partner. Voto 7

Red Canzian e Marco Masini – “Ognuno ha il suo racconto”: il veterano Marco Masini impreziosisce la canzone di Canzian e sul palco la coppia funziona, e anche bene, portando il brano più su nelle preferenze. Voto 6.5

The Kolors con Tullio De Piscopo e Enrico Nigiotti – “Frida (mai, mai mai)”: la cosa più notevole di tutto il duetto è vedere il 71enne Tullio de Piscopo tenere la scena e menare i tamburi come un ventenne. Tanto di cappello. Voto 6

Nina Zilli e Sergio Cammariere – “Senza appartenere”: Nina Zilli prova a spostare l’attenzione dal pop sofisticato al jazz con l’assolo iniziale di Cammariere e rimane quasi spettatrice non pagante. Andiamo male. Voto 5.5

Elio e le Storie tese con i Neri per caso – “Arrivedorci”: grazie all’apporto dei Neri per Caso l’autoreferenziale malinconia tra Beatles e Frank Zappa diventa più comprensibile e più bella. Ora sì che è un arrivederci. Voto 7

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