Vadim: “La modernità” testo

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Vadim | Facebook

Vadim Valenti, artista romano classe 1979 sarà tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2014 in scena dal 18 al 22 Febbraio. All’Ariston Vadim porterà “La modernità”, brano con cui si è fatto strada nelle selezioni di Area Sanremo, concorso che l’ha visto tra gli otto artisti che hanno avuto accesso alla finale: le canzoni finaliste sono state poi giudicate dai membri della Commissione Rai che tra di esse ne hanno scelte due da portare in gara a Sanremo, quella di Vadim si è così guadagnata l’accesso al prestigioso palco.

Vadim Valenti si presenterà all’Ariston forte di una grande passione per la musica, coltivata fin da giovanissimo: già all’età di dodici anni scrive la sua prima canzone e ha l’onore di eseguirla durante una manifestazione di solidarietà denominata “Cantando sulle ali del cuore”, svoltasi al Palaeur di Roma. Ha studiato canto e composizione classica presso una importante scuola di jazz romana, suona la chitarra e le tastiere.

Vadim – La modernità testo

Scendono gocce di sudore
Sulla fronte di un lavoratore
E il mondo non può farne a meno
Almeno credo, almeno credo

Ma questa è la modernità
Noi a casa, noi a casa
Un computer lavorerà

Ora qui in questo meccanico mondo
Non ho compreso qual è il posto che posso occupare
Forse non posso più nemmeno respirare
E poi

E poi c’è lei
Che ha bisogno di più
E poi ci sei anche tu

Scendevano gocce di sudore
Sulla fronte di un lavoratore
Tanto tempo fa
Ma questa è la modernità
Noi a casa, voi a casa, il computer lavorerà

Ora qui in questo meccanico mondo
Non ho compreso qual è il posto che posso occupare
Forse non posso più nemmeno respirare
E poi

E poi c’è lei
Che ha bisogno di più
E poi ci sei anche tu

Scendono gocce di sudore
Sulla fronte di un lavoratore
E il mondo non può farne a meno
Almeno credo, almeno credo

Ma questa è la modernità
Noi a casa, voi a casa, il computer lavorerà

Ora qui in questo meccanico mondo
Non ho compreso qual è il posto che posso occupare
Forse non posso più nemmeno respirare
E poi

E poi c’è lei
Che ha bisogno di più
E poi ci sei anche tu

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