L’intimo cantautorato di Sarah Stride fra anni Sessanta e modernità

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Sarah Stride

Inaugurando al meglio il mese di Aprile, la nostra rubrica The Passenger vi presenta Sarah Stride, nome d’arte di Sarah Demagistri, compositrice che nel corso degli anni ha sperimentato diverse correnti musicali ma non solo; sempre alla ricerca di contenuti profondamente intimi e un sound proveniente dalla tradizione anglosassone, Sarah Stride nel corso del tempo ha consolidato due dischi che meritano attenzione.

Dopo numerose collaborazioni, Sarah Stride ha deciso di pubblicare un album di cover “Canta Ragazzina” dove ha messo in mostra un personalissimo omaggio ad alcuni dei più grandi cantautori italiani. Da menzionare, però, soprattutto il suo disco d’esordio con pezzi originali che evidenziano la voce di Sarah Stride.

Sarah Stride è impegnata anche in numerosi altri progetti che riguardando l’arte a 360 gradi; progetti che prevedono la contaminazione fra diverse forme culturali ed artistiche. Dal teatro alla video arte passando al design e all’architettura fino ad arrivare all’applicazione dell’arte come terapia in ambito psichiatrico. Un talento molto eclettico e poliedrico quello di Sarah Stride che con disinvoltura ha utilizzato il suo talento vocale in diverse lingue dall’inglese al portoghese, passando all’ebraico e slavo.

L’artista a giugno 2012 ha pubblicato il suo album da solista “Sarah Stride” che si compone di undici brani originali dal contenuto molto intimo ma dal sound deciso, il disco vede anche l’aggiunta di una cover di “Te lo leggo negli occhi” di Endrigo/Bardotti. Recentemente, a dicembre 2012, Sarah Stride ha pubblicato “Canta Ragazzina” che contiene ben otto cover di alcuni dei brani più importanti della musica italiana targata anni Sessanta.

Sarah Stride
Sarah Stride

A Tu per Tu con Sarah Stride

1. Sarah Stride, all’attivo due album, uno quello di debutto e l’altro di cover che hanno fatto la storia del cantautorato italiano. Come è nato questo percorso musicale e come è maturata la scelta di proporre un album di cover “Canta Ragazzina”, dopo quello omonimo di pezzi originali?

Il progetto “Sarah Stride” nasce dall’incontro con Alberto Turra (chitarrista e produttore artistico del disco) il quale, sulla base dei miei riferimenti artistici e della mia scrittura ha deciso di coinvolgere i musicisti che ora formano la band,  Antonio Vastola alla batteria e William Nicastro al basso. L’esigenza di questo disco ha però radici più lontane… Scrivo da quando sono adolescente ed ho iniziato ad esibirmi live molto giovane! In questi anni di performance, happening e collaborazioni con altri artisti ed etichette ho raccolto moltissimo materiale che necessitava di essere scremato, lavorato e raccolto in un album. Infatti, prima di  questa formazione avevo sempre lavorato in studio con diversi produttori artistici per cercare di trovare un “vestito” adatto ai miei brani ma sentivo che ciò che mancava era la dimensione “viva” che solo una band può portare. Così dopo un periodo di “rodaggio” fatto di prove e di live insieme a questa formazione per trovare il nostro sound siamo giunti alla pubblicazione del primo disco. Al suo interno oltre agli undici brani originali avevamo già inserito una cover di Sergio Endrigo “Te lo leggo negli occhi” poiché sono una grande amante degli anni sessanta.

Credo infatti, che in quegli anni ci sia stata una fioritura di artisti che con grande talento e mestiere hanno saputo imprimersi e dare una svolta di forma e contenuto alla nostra tradizione musicale. Ricercatezza armonica, raffinatezza melodica ed eleganza poetica sono gli elementi di cui mi sono innamorata e che mi hanno spinta ad affrontare questo tipo di repertorio. In secondo luogo abbiamo scelto dei brani (conosciuti al grande pubblico ma non inflazionati) di autori e interpreti maschili perché scritti in tonalità che mi hanno permesso di sfruttare il mio registro più grave divertendomi a strapparlo in momenti di particolare intensità del brano. Infine, pur sapendo che questo tipo di operazione non ha nulla di originale, nel senso che è già stata proposta da numerosi artisti, penso che sia comunque una bella occasione per far conoscere ai più giovani e omaggiare  le “perle” di cui la nostra storia musicale è costellata.

2. Il brano “Metallo pesante” è stato scritto insieme ad una scrittrice che con il suo libro “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” ha sconvolto l’Italia tradizionalista nel 2003; stiamo parlando ovviamente di Melissa Panarello, in arte Melissa P. Come è nato l’incontro e la collaborazione con Melissa? Come è stato lavorare con Melissa P., sei rimasta in contatto con lei?

Ho conosciuto Melissa durante una vacanza estiva con amici comuni. Non avevo letto il suo libro anche se ero ovviamente al corrente del suo “caso” così chiacchierato! Non mi sono mai fidata dei giudizi troppo largamente condivisi ed infatti l’amicizia con Melissa è avvenuta sulla base di una curiosità reciproca e di una freschezza che nulla hanno a che vedere con la fama che l’ha preceduta.

Per quanto riguarda invece il brano scritto a quattro mani con lei, posso dirti che è nato per gioco una mattina sul mio divano, in un modo molto spontaneo; lei non aveva mai scritto testi di canzoni ed io non avevo mai collaborato con uno scrittore, tutto qui! Sono stata molto criticata per questa collaborazione ma come mi è già capitato di spiegare è nata sulla base di una amicizia e non sull’idea di una operazione commerciale. Per quella che è stata la mia esperienza, Melissa è una persona colta ed intelligente che da giovanissima ha saputo gestire un successo di grosse proporzioni e non sta a me giudicare quale sia stata la modalità da lei scelta per farlo. Per quanto mi riguarda invece, invito i lettori ad ascoltare e a seguire quello che è stato il mio percorso fino ad oggi per capire che non privilegio affatto la “provocazione” e la “notorietà” rispetto alla serietà e alla professionalità.

3. Sembra che l’arte per Sarah Stride non sia solo musica ma video, design, architettura e molto altro. Come nasce il bisogno di costruire e partecipare ad altri progetti culturali che non siano solo strettamente musicali? Da dove nasce l’esigenza di questa contaminazione fra i diversi ambiti di una macro-categoria quale può essere per l’appunto l’arte?

Qui rischio di diventare noiosissima ma cercherò di essere breve! Sono sempre stata affascinata dalla compenetrazione tra le varie discipline artistiche poiché credo essere tutte figlie della medesima necessità. La mia tesi di laurea su Aby Warburg (storico dell’arte illuminato che ha cambiato completamente la lettura della storia dell’arte nel Novecento) parlava proprio della necessità biologica del fare arte. L’uomo viene al mondo in un caos interiore ed esteriore a cui costantemente cerca di dare forma e nome e l’arte è esattamente il tentativo di decifrare e di dare senso alle cose. Lo fa con un linguaggio che non necessariamente passa per codici precostituiti ed è perciò la forma di comunicazione più libera e diretta che l’uomo possieda. Per passione ho studiato Arte Terapia e collaboro con diversi ospedali psichiatrici ed in questi ambiti si rende davvero chiara la potenza dell’arte come mezzo comunicativo e di traduzione del sentire, che sia il canto, la pittura, il teatro ha davvero poca importanza. In ultimo non mi piacciono le nicchie rassicuranti ma il concetto di trasversalità e di capacità di mettersi in gioco in ambiti differenti tra loro.

Sarah Stride: dall’album omonimo a “Canta Ragazzina”

Sarah Stride - Artwork Debut Album
Sarah Stride – Artwork Debut Album

Abbiamo ascoltato i due dischi di Sarah Stride, personalità molto interessante della musica emergente italiana. Uno dei primi brani che sicuramente spicca sugli altri è “Metallo“, canzone dal sound incisivo e graffiante. L’album di debutto “Sarah Stride” mostra dodici pezzi che hanno il potere di far conoscere meglio il mondo della cantautrice. Come abbiamo avuto modo di approfondire grazie alle parole della stessa cantante, “Metallo” è stata composta con la collaborazione di Melissa P. autrice di “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”.

Un sound rock, pungente, attraente con una voce, quella di Sarah, che sicuramente si contraddistingue per un timbro molto particolare. Da pezzi cantautorali e riflessivi come “Eco breve” si passa ad un sontuoso violino che introduce “Tra i miei gesti”. Da segnalare anche l’interessante sound di “La preda”.

Successivamente Sarah Stride ha pubblicato “Canta Ragazzina” con la collaborazione di Alberto N.A. Turra (chitarre, arrangiamenti, produzione artistica), William Nicastro (basso), Antonio Vistola (batteria) e Federica Masin per FB22 Records. “Canta ragazzina” affronta cover sicuramente ambiziose da “La notte” a “Non esiste l’amor” fino a “Pugni chiusi”. Sarah Stride mostra una personalità artistica ammaliante e profondamente d’impatto, una musica che appare fin da subito profonda ed in grado d’insinuarsi nella mente degli ascoltatori.

Ecco il link per poter ascoltare Sarah Stride: “Soundcloud – Sarah Stride”.

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