Secondary Ticketing: ecco i guadagni di Live Nation e altri promoter

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Il mondo dei concerti non è più quello di una volta, questo è diventato chiaro da un pezzo. Più che uno spettacolo da offrire al pubblico pagante (che paga profumatamente, tra l’altro) sembra essere pura speculazione a suo discapito.

L’esempio emblematico e anche il peggiore, tralasciando tutte le polemiche su sicurezza e organizzazione, rimane quello del secondary ticketing. In breve, che cos’è? Un mercato parallelo a quello autorizzato, che prevede la vendita dei biglietti per i concerti (ma non solo) a prezzi gonfiati. Il problema non è solamente italiano ma è emerso pochi mesi fa, dopo un servizio della trasmissione “Le Iene” e quando in pochi minuti svanirono nel nulla tutti i biglietti per il concerto dei Coldplay. In realtà la questione è già sentita all’estero e in Italia Claudio Trotta si batte già da tempo per risolvere il problema, una vera e propria truffa a discapito dei consumatori, che ha visto aumentare i prezzi dei biglietti anche del 90%.

Finalmente un piccolo passo è stato compiuto: dall’inchiesta che il pm Adriano Scudieri ha affidato al Nucleo di polizia tributaria, emerge che ha notificato a 10 indagati la conclusione delle indagini. Sono comprese le società Di and Gi, Live Nation, Live Nation Italia e Vivo. Le accuse? Aggiotaggio (speculazione) e truffa. Cantanti e gruppi, stando alle indagini, non erano a conoscenza di quanto stesse accadendo. Il problema è ben lungi dall’essere risolto ma coinvolge promoter molto importanti e influenti, ma ecco quanto scritto da Scudieri:

Tutti gli indagati adoperavano artifizi volti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo dei biglietti degli spettacoli. I vertici delle società organizzatrici Domenico D’Alessandro, Roberto De Luca, Antonella Lodi – le indagini hanno accertato che non era lei ad aver denunciato a ‘Le Iene’ lo scandalo in un’intervista andata in onda con il volto contraffatto -, e Corrado Rizzotto sono accusati di aver stipulato accordi con la società ginevrina Viagogo per la cessione di un elevato numero di biglietti relativi a concerti di grande richiamo, prevedendo la retrocessione del 90% dell’intero in favore delle stesse società.

I guadagni dei promoter

Stiamo parlando di concerti di grande importanza, come quello dei Rolling Stones che si terrà a Lucca a settembre ma anche quello di Vasco Rossi a Modena o il suddetto dei Coldplay. Quanto hanno guadagnato i promoter da questa truffa? Ecco i dati riferiti dal 2011 ad oggi:

Vivo srl avrebbe venduto biglietti per un importo di 798 mila euro, ottenendo dalla rivendita guadagni per 222 mila euro. Live Nationavrebbe ottenuto dal bagarinaggio on line ricavi da 1 milione e 200 mila euro. Tutto ruota attorno a Viagogo, piattaforma da cui prendeva il via la rivendita dei biglietti a prezzi eccessivamente maggiorati e, cosa non da poco, con le informazioni errate fornite al pubblico. Vale a dire che anche il numero di biglietti disponibili indicato non corrispondeva a quello effettivo. 

La risposta di D’Alessandro e Galli

Dopo le parole della procura di Milano, la Di and GI srl ha risposto con un comunicato stampa, specificando di aver appreso la notizia delle indagini dai media e non dalle autorità competenti:

La DI and GI ha recepito con stupore tale notizia, ritenendosi estranea a qualunque condotta contestata, avendo nei tanti anni di operatività sul mercato, combattuto strenuamente tale attività a discapito degli Autori, Artisti e Pubblico pagante. La società toscana prende con fermezza le distanze da tali ipotesi accusatorie, convinta di poter serenamente dimostrare l’estraneità da tali comportamenti. Notizie di tale forza mediatica producono effetti irreversibili per quelle attività imprenditoriali, quali la DI and GI, che hanno sempre basato il loro agire sulla massima correttezza e trasparenza professionale. Basti pensare che alla DI and GI viene, in ipotesi, contestato di non aver dichiarato diritti d’Autore per gli anni 2011, 2012 e 2013 per un totale complessivo di € 4.544,73. Siamo sicuri di essere in grado di fornire ogni spiegazione per dimostrare il nostro legittimo e corretto modo di operare nella vendita dei biglietti dei concerti da noi organizzati, anche per la modesta cifra contestata di € 4.544,73. Abbiamo ritenuto opportuno dare questa spiegazione nell’assoluto rispetto del pubblico che partecipa ai nostri concerti, degli Artisti ed Autori, oltre che delle aziende che da anni ci sono vicine, proprio per la correttezza e serietà di cui la nostra storia parla. Avv. Florenzo Storelli

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