Funziona così: quando un fan vuole andare al concerto acquista il biglietto con mesi di anticipo, sudando davanti al monitor del pc premendo F5 nella speranza che i biglietti non finiscano nell’arco di cinque minuti.
Una volta compiuta l’operazione, al fan non resta che incrociare le dita e sperare che tutto fili liscio, che non succeda nulla che metta a rischio la band fino a quella data o che non ci siano altri impegni a subentrare a gamba tesa, rovinando mesi di attesa. Funziona così, che uno il biglietto lo acquista perché sopra c’è stampato un determinato nome, mettiamo che sia quello di Eddie Vedder. E che il fan pensi che il biglietto sia un po’ costosetto, “visto che non sono nemmeno i Pearl Jam“, però decida di andarci ugualmente perché ha un incentivo: The Cranberries. Due in un colpo solo, poi c’è pure Glen Hansard e ci sono i Cigarettes after sex, sarà una figata. Clic, acquista un biglietto per il Firenze Rocks e aspetta che arrivi a casa, oppure brama in attesa di poterlo ritirare alla cassa il giorno dell’evento, sperando che i tizi all’ingresso non lo strappino malamente.
Poi Firenze Rocks annuncia che i Cigarettes after sex non ci saranno perché sostanzialmente hanno di meglio da fare. E dopo ancora annuncia che nemmeno The Cranberries ci saranno, ma quello non è che dipenda troppo dal festival in sé, perché la band ha annullato un intero tour. I fan si aspettano degne sostituzioni e in soccorso arrivano Eva Pevarello (X Factor) e Samuel Romano (Subsonica), così la pazienza arriva al capolinea. Su Facebook iniziano le proteste ma fino ad oggi, a un giorno dalla data zero, Firenze Rocks non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito e non ha risposto a nessuno. L’unica cosa che è cambiata è la lineup, che prevede uno switch tra Hansard e Samuel, il primo suonerà alle 20.50 e poi sul palco salirà Eddie Vedder. Una scelta obbligatoria, in fondo, per non ritrovarsi l’Arena svuotata, dopo le minacce dei fan di presentarsi direttamente per vedere solo il frontman dei Pearl Jam o di boicottare del tutto l’evento. In molti hanno iniziato a (s)vendere i loro biglietti, perché buona parte degli acquirenti avrebbe voluto vedere i Cranberries e dopo l’annullamento si sarebbe aspettata quantomeno un gruppo all’altezza. Mission impossibile, con così poco preavviso, lo sapevamo già. Cosa si può fare adesso?
Petizioni e gruppi Facebook chiedono il rimborso parziale o totale del biglietto e stanno ottenendo una certa attenzione mediatica, ma una class action riuscirà a raggiungere quest’obiettivo? Difficile. Il motivo è semplice: l’headliner è rimasto, il suo spettacolo è garantito e l’evento non è saltato, è solo cambiato. Le band di supporto sono “un pochino” cambiate, è vero, e non è divertente, però è successa una cosa nel momento in cui avete cliccato per acquistare il biglietto. Avete firmato un contratto che, come tale, prevede delle clausole. E se non le avete lette, quelle che vi interessano ve le riportiamo qui di seguito. Si tratta del punto 16, in cui si parla di un evento rinviato o annullato, il 16.5 è il punto più importante nella fattispecie:
16.1 TicketOne, quale mera fornitrice dei Servizi TicketOne, nonché soggetto che agisce in nome e per conto dell’Organizzatore in relazione alla vendita dei Titoli di Ingresso, non è, in alcun caso, responsabile dell’eventuale rinvio o annullamento dell’Evento da parte dell’Organizzatore. Nel caso di rinvio o annullamento dell’Evento da parte dell’Organizzatore, TicketOne comunicherà al Cliente, in nome e per conto dell’Organizzatore, le iniziative adottate dall’Organizzatore in relazione al rimborso o alla sostituzione dei Titoli di Ingresso relativi all’Evento rinviato o annullato. Si ricorda al Cliente che l’Organizzatore, in caso di annullamento dell’Evento, si riserva il diritto di trattenere la Prevendita e che, anche in questo caso, TicketOne è del tutto estranea alle decisioni dell’Organizzatore. Fermo rimanendo che sarà di esclusiva responsabilità dell’Organizzatore la scelta in merito all’eventuale rimborso della Prevendita, il Cliente prende atto, anche ai fini della consapevolezza della propria decisione di acquisto, che i diritti di prevendita eventualmente trattenuti dall’Organizzatore non eccederanno il 13% del prezzo complessivo del Titolo di Ingresso.
16.2 Fermo quanto previsto al precedente punto 16.1, in caso di annullamento o di rinvio dell’Evento da parte dell’Organizzatore, in nessun caso, il Cliente potrà chiedere a TicketOne il rimborso delle Commissioni di Servizio e/o delle spese di Consegna a Domicilio o di Consegna mediante Stampa@casa e/o del costo della confezione regalo e/o dell’eventuale premio della copertura assicurativa, qualora sostenute, essendo tali importi remunerativi della già avvenuta fornitura da parte di TicketOne dei Servizi TicketOne e indipendenti dalla successiva fornitura da parte dell’Organizzatore della prestazione relativa all’Evento.
16.3Nel caso di annullamento dell’Evento, TicketOne provvederà alla effettuazione del rimborso al Cliente, secondo le modalità e con la tempistica decise dell’Organizzatore, solo nel caso in cui TicketOne sia stata appositamente delegata a tale rimborso e nella misura in cui abbia ricevuto da quest’ultimo la necessaria provvista. In ogni caso di annullamento e/o rinvio dell’Evento, il Cliente potrà comunque rivolgersi all’Organizzatore, per far valere nei confronti dello stesso tutti i suoi diritti.
16.4 I Titoli di Ingresso relativi agli Eventi annullati non potranno essere permutati con titoli di ingresso relativi ad altri Eventi.
16.5 Laddove l’Evento sia costituito da un Festival, l’elencazione sul sito Internet di TicketOne dei nominativi degli artisti partecipanti deve comunque considerarsi effettuata a titolo indicativo, e pertanto laddove uno o più artisti previsti come partecipanti non intervenga all’Evento o sia sostituito, tale mancata partecipazione o sostituzione in nessun caso potrà essere considerata come cancellazione dell’Evento, salvo che lo stesso Evento sia cancellato dall’Organizzatore nel suo complesso.
Per questi motivi, piuttosto chiari, una class action potrebbe non funzionare. Chiunque abbia acquistato i biglietti ha automaticamente accettato queste clausole. Ci auguriamo che questo però non sia un incentivo a fare male o anche peggio per gli organizzatori del Firenze Rocks e dei festival italiani in generale. Siamo persone, spendiamo soldi per vedere uno spettacolo e, salvo intoppi, ci aspettiamo di trovare ciò per cui abbiamo pagato e non di essere vittime dell’inesperienza dell’organizzazione. Non bastano delle clausole a giustificare il pessimo risultato di un festival che non è ancora iniziato.
UPDATE
Al momento non sono previsti rimborsi parziali ma totali, per chi dovesse decidere di non partecipare più ai concerti del 24 giugno dopo il cambio della lineup. Dopo la protesta di numerose persone stanno arrivando le prime risposte ufficiali, come riportano alcune testimonianze, il succo della risposta è, come previsto, questo:
L’organizzatore informa che trattandosi di un Festival, e che l’headliner Eddie Vedder si esibirà regolarmente, non sono previsti rimborsi: In via del tutto eccezionale l’organizzatore le concederà comunque di ottenere il rimborso rispondendo alla presente mail entro domani 23 giugno 2017 alle ore 14:00 esprimendo la sua volontà di non partecipare all’evento.
Ricordiamo, tuttavia, che nel 2011 l’Antitrust deliberò una sanzione di 100.000 € a Indipendente eventi e produzioni in occasione delle edizioni 2009 e 2010 dell’Indipendent Festival day proprio perché aveva puntato pubblicizzare il festival facendo leva sugli ospiti che ci sarebbero stati e non ha previsto rimborsi quando i gruppi non hanno partecipato:
L’Agcm afferma che non è sufficiente parlare di Festival, come sostenuto dalla società, per giustificare il mancato rimborso del biglietto in caso di forfait di una delle band, tenuto conto proprio dell’enfasi data nei messaggi pubblicitari alla partecipazione dei principali gruppi in programma (e che hanno perciò una maggiore capacità attrattiva nei confronti delle persone interessate al concerto).
Il caso calza a pennello con quello del Firenze Rocks ma per il momento gli organizzatori hanno deciso di scegliere la strategia a loro più conveniente, ancora una volta a discapito dei fan che hanno avuto la pessima idea di fidarsi.